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Estero
Papa: "L'usura peccato grave, rende schiave le persone"
18-10-2025, 12:53
AGI - L'usura è più in generale "l'atteggiamento di chi schiaccia le persone fino a renderle schiave" rappresenta "un peccato grave, a volte molto grave, perché non è riducibile a mera questione di contabilità; l'usura può portare crisi nelle famiglie, può logorare la mente e il cuore al punto da indurre a pensare al suicidio come unica via d'uscita." Papa Leone XIV lo ha ribadito oggi alla Consulta Nazionale Antiusura sottolineando nel suo discorso che "la dinamica negativa dell'usura si manifesta a diversi livelli. C'è un'usura che apparentemente sembra voler aiutare chi è in difficoltà economiche, ma che ben presto si rivela per quello che è: un macigno che soffoca". Il Papa ha denunciato la scelta criminale di approfittare delle famiglie in difficoltà "soprattutto le persone fragili, come chi è vittima del gioco d'azzardo. Essa colpisce però anche chi deve affrontare momenti difficili, come ad esempio cure mediche straordinarie, spese impreviste oltre le possibilità proprie e della famiglia". "Ciò che dapprima si presenta come un aiuto, in realtà, a lungo andare, diventa un tormento". L'usura: un problema globale e morale Nel mondo "purtroppo, sistemi finanziari usurari possono mettere in ginocchio interi popoli". Ha sottolineato il Pontefice citando il Catechismo della Chiesa Cattolica. "Ugualmente, non si possono trascurare 'quanti nei commerci usano pratiche usurarie e mercantili che provocano la fame e la morte dei loro fratelli in umanità". "Le loro responsabilità sono gravi e alimentano strutture di peccato inique", ha aggiunto. L'impegno contro l'usura e la dignità umana Nel suo discorso, il Papa ha evocato la tradizione del Giubileo ebraico che stabiliva la liberazione degli schiavi e la restituzione dei terreni ogni 50 anni. In questo contesto il Pontefice ha definito "tanto preziosa l'azione di chi, come voi, si impegna per disincentivare l'usura e cercare di porre fine a tale pratica". "La domanda che ritorna - ha poi aggiunto - è sempre la stessa: i meno dotati non sono persone umane? I deboli non hanno la stessa nostra dignità? Quelli che sono nati con meno possibilità valgono meno come esseri umani, devono solo limitarsi a sopravvivere? Dalla risposta che diamo a queste domande dipende il valore delle nostre società e da essa dipende pure il nostro futuro. O riconquistiamo la nostra dignità morale e spirituale o cadiamo come in un pozzo di sporcizia".
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