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Estero
Peter Erdo: il cardinale tra diplomazia e dottrina
Ieri 05-05-25, 19:12
AGI - Deve la sua notorietà al ruolo che ha ricoperto molto bene e per due quinquenni di presidente dei vescovi europei, e non sarebbe giusto considerare il cardinale Peter Erdo, l'arcivescovo di Budapest, solo sottolineando il realismo politico che gli ha consentito una convivenza abbastanza tranquilla con il governo di Viktor Orban, che in politica estera sembra assecondare la linea della Santa Sede a favore della pace e del disarmo, ma poi respinge i migranti alle frontiere e tende a mantenere l'Ungheria in una sorte di isolazionismo, espressione di un nazionalismo che contrasta con la visione universalistica della Chiesa. Durante la crisi migratoria del 2015, i commenti di Erdo, che paragonava l'accoglienza dei migranti al facilitare il traffico di esseri umani, apparvero infatti più in linea con la linea dura del Primo Ministro ungherese che con gli appelli di Papa Francesco all'accoglienza e all'integrazione. Negli anni in cui ha guidato il CCEE, il Consiglio Conferenze Episcopali Europee (2006-2016) Erdo ha dimostrato invece spirito profetico e apertura mentale, trasmettendo, un po' sulla falsariga di Papa Ratzinger, l'immagine di un pastore cordiale e capace di dialogare con tutti, pur chiarendo sempre le proprie posizioni che sono quelle tradizionali della Chiesa Cattolica, senza arretramenti nè fughe in avanti. Una personalità di spicco nel cattolicesimo contemporaneo, non solo in Ungheria, suo paese natale, ma anche a livello europeo e universale. Nato a Budapest il 18 giugno 1952, la sua carriera ecclesiastica è stata caratterizzata da una profonda preparazione culturale, un impegno pastorale instancabile e un ruolo significativo nel dialogo tra fede e società. Dopo aver completato gli studi teologici e filosofici, Erdo è stato ordinato sacerdote nel 1975. La sua acuta intelligenza e la sua dedizione lo hanno portato rapidamente a ricoprire incarichi di crescente responsabilità. Ha conseguito il dottorato in teologia e in diritto canonico alla Lateranense, diventando un esperto riconosciuto in quest'ultima disciplina. La sua competenza lo ha portato a insegnare in diverse università pontificie a Roma, contribuendo alla formazione di futuri sacerdoti e giuristi. Nel 2002, la sua nomina ad Arcivescovo di Esztergom-Budapest, la sede primaziale d'Ungheria, ha segnato un punto di svolta nella sua carriera. A soli 50 anni, è diventato il più giovane primate d'Europa. L'anno successivo, Papa Giovanni Paolo II lo ha elevato al rango di cardinale, consolidando ulteriormente il suo ruolo nella Chiesa universale. Il cardinale Erdo si è distinto per la sua leadership equilibrata e il suo approccio pastorale pragmatico. In un'Ungheria in rapida trasformazione dopo la caduta del regime comunista, ha guidato la Chiesa con saggezza, promuovendo la riconciliazione, il dialogo interreligioso e un rinnovato impegno sociale dei cattolici. La sua voce si è fatta sentire su temi cruciali come la famiglia, l'educazione e la difesa dei valori cristiani nella società contemporanea. A livello europeo, il porporato ha svolto un ruolo di primo piano all'interno del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa (CCEE) anche prima e dopo la sua lunga presidenza. Durante il suo mandato, ha lavorato instancabilmente per promuovere la collaborazione tra le Chiese europee, affrontare le sfide comuni e contribuire al dibattito sui valori fondamentali del continente. La sua capacità di dialogo e la sua profonda conoscenza delle dinamiche europee lo hanno reso un interlocutore rispettato sia in ambito ecclesiale che civile. La sua partecipazione a numerosi sinodi dei vescovi a Roma e il suo contributo a importanti documenti pontifici testimoniano la sua influenza e il suo prestigio all'interno della Chiesa cattolica globale. Erede morale del Papa teologo Joseph Ratzinger, Erdo è noto per la sua profonda preparazione teologica, la sua capacità di analisi e la sua capacità di comunicare con chiarezza e incisività. Il suo pensiero sulle riforme di Papa Francesco è sfumato. Sebbene abbia mantenuto una posizione pubblica di cooperazione ed evitato critiche aperte, le sue azioni e le sue dichiarazioni passate suggeriscono un'inclinazione più conservatrice, in particolare su alcune questioni chiave. In qualità di Relatore Generale per i Sinodi sulla Famiglia nel 2014 e nel 2015, Erdo, pur essendo incaricato di guidare la discussione, personalmente sosteneva una visione più restrittiva sulla possibilità di ammettere i cattolici divorziati e risposati civilmente alla Santa Comunione. Ha sottolineato l'indissolubilità del matrimonio come intrinseca alla sua natura. Pur riconoscendo la necessità di una guida pastorale misericordiosa, la sua posizione iniziale era meno aperta alla possibilità di eccezioni rispetto al risultato finale riflesso in Amoris Laetitia. Erdo, pur partecipando ai Sinodi, non ha mai posto enfasi sulla sinodalità come metodo di governo della Chiesa, preferendo potenzialmente una struttura gerarchica più tradizionale. Ed ha costantemente sostenuto l'insegnamento tradizionale della Chiesa sull'omosessualità e ha espresso riserve sul linguaggio usato riguardo alle unioni tra persone dello stesso sesso. Pur favorendo il sostegno pastorale per le persone con attrazione per lo stesso sesso, rimane contrario all'accettazione delle unioni omosessuali come in qualche modo simili al piano di Dio per il matrimonio. Per questo alcuni osservatori ritengono che Erdo sia visto come un candidato che potrebbe orientare la Chiesa in una direzione dottrinalmente più conservatrice, potenzialmente allontanandosi da ciò che alcuni percepiscono come un approccio più "libero" di Papa Francesco su alcune questioni. Ma in realtà Erdo si è astenuto dal criticare pubblicamente Papa Francesco e ha partecipato ai vari sinodi consapevole dell'importanza dell'accompagnamento pastorale e della dimostrazione di misericordia, sebbene all'interno del quadro dell'insegnamento della Chiesa. In linea con Bergoglio, Erdo ha dimostrato un forte interesse per l'unità dei cristiani e per il dialogo tra Oriente e Occidente, un'area che potrebbe allinearsi con gli stessi sforzi ecumenici di Papa Francesco pur avendo una sensibilità più conservatrice e un approccio più tradizionale al governo della Chiesa. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! 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