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Estero
Più affari che diplomazia, che cosa prevede l'agenda in Trump in Asia
Oggi 25-10-25, 03:09
AGI - Donald Trump è in partenza per un lungo tour in Asia e se tutti gli occhi sono puntati sull'incontro che avrà con Xi Jinping, in molti sono pronti a scommettere che le vere sorprese verranno da altri appuntamenti. Gli analisti non si aspettano svolte particolari dal summit sino-americano di Busan, in Corea del Sud, il primo da quando Trump è tornato alla Casa Bianca. Ma sorprese più 'succose' potrebbero venire dagli appuntamenti già in agenda con il presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva e con la neoeletta premier giapponese Sanae Takaichi oltre che da quello - per ora solo ipotizzato - con il dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Il viaggio d'affari di Trump in Asia Quello che Trump inizia oggi è sostanzialmente un viaggio d'affari. L'occasione è data dal summit dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (Asean) in Malaysia e dal vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico (Apec) a Busan, ma l'obiettivo è un round di colloqui per tirare le fila di mesi di guerra commerciale. Malaysia: accordi e tensioni commerciali USA-Cina La prima in lizza è la Malaysia, dove il premier Anwar Ibrahim è sicuro di riuscire a siglare un accordo commerciale sui dazi e un altro sugli investimenti in ambito di microprocessori, intelligenza artificiale ed energia. Qui saranno anche gettate le basi per un'intesa commerciale tra Washington e Pechino: a Kuala Lumpur il segretario Usa al Commercio Scott Bessent incontrerà il vicepremier cinese He Lifeng per definire il perimetro di quell'"accordo su tutto" che Trump è sicuro di riportare a casa. Il presidente Usa e quello cinese, comunque, non arrivano all'appuntamento sull'entusiastica onda dell'armonia: la stretta imposta da Pechino all'esportazione delle terre rare ha innescato la rappresaglia trumpiana con un inasprimento dei dazi. Il Giappone e gli investimenti "truccati" Più ottimista Sanae Takaichi, che, giurando da premier, si è presentata al mondo come la 'lady di ferro giapponese', in onore della britannica Margaret Thatcher di cui anche Trump è un ammiratore. In cambio di un accordo chiuso a luglio che ha portato a un abbassamento di dazi punitivi, il Giappone si è impegnato a investire 550 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Ma c'è un trucco: solo il 2% di questo monumentale importo sarà in investimenti diretti: il resto sarà in prestiti e garanzie. Un giochetto che non è sfuggito all'inquilino della Casa Bianca che, c'è da aspettarsi, affronterà la questione nel corso dei colloqui con la neopremier. Negoziati difficili con la Corea del Sud Il negoziato sui dazi è invece ancora in corso con la Corea del Sud. A luglio Trump ha accettato di ridurli al 15% in cambio dell'impegno a investire 350 miliardi negli Stati Uniti, ma l'arresto e l'espulsione di centinaia di operai sudcoreani che stavano costruendo una fabbrica della Hyundai in America ha inasprito i toni del negoziato. L'accordo preliminare con l'Indonesia Giacarta e Washington hanno raggiunto un accordo preliminare a luglio, che ha ridotto i dazi statunitensi sui prodotti indonesiani al 19% in cambio di investimenti significativi e dell'impegno dell'Indonesia ad acquistare 50 aerei Boeing. Il ministro dell'Economia indonesiano, Airlangga Hartarto, ha annunciato lunedì che i negoziati sono "temporaneamente sospesi" a causa dello shutdown. Il Vietnam e i dazi settoriali Il Vietnam da parte sua ha raggiunto un accordo con Washington per ridurre i dazi sulle esportazioni al 20%, ma deve ancora affrontare un forte impatto da dazi specifici per settore, come quelli del 25% sulle importazioni di mobili, che rappresentano il 10% delle esportazioni vietnamite verso gli Stati Uniti. India: relazioni tese e nessun accordo formale Il primo ministro indiano Narendra Modi dovrebbe partecipare al vertice Asean in videoconferenza, mentre Nuova Delhi non ha ancora raggiunto un accordo commerciale formale con l'amministrazione Trump. Le relazioni tra i due Paesi si sono deteriorate ad agosto, quando Washington ha aumentato i dazi sulle esportazioni indiane al 50%, ma da allora i due leader hanno adottato un tono più conciliante. L'ambizione del Nobel per la Pace e l'incontro con Kim Su tutta questa girandola di incontri incombe la grande ambizione di Trump: il Nobel per la Pace. Non mancherà di ricordarlo in occasione della firma dell'accordo di pace tra Thailandia e Cambogia che avrà luogo proprio a Kuala Lumpur. E su questa linea spera di riuscire a incontrare Kim, magari nella zona demilitarizzata al confine tra le Coree dove in questi giorni sono state sospese le visite: un segnale che proprio lì potrebbe svolgersi la replica della stretta di mano del giugno del 2019 tra il dittatore e il 're'.
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