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Estero
Prove di negoziati Usa-Russia, l'Ue e Kiev rivendicano
13-02-2025, 19:14
AGI - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha iniziato ad attuare il suo piano per porre fine alla guerra in Ucraina. Dopo aver parlato ieri al telefono prima con il collega russo Vladimir Putin e poi con l'ucraino Volodymyr Zelensky, ha annunciato che si sta formando una squadra per preparare i colloqui di pace. Quale sia il suo piano non è ancora chiaro, ma è certo che gli ultimi sviluppi sono stati letti come un tradimento a Kiev e come un vittoria a Mosca. E come uno schiaffo dall'Unione Europea. Quando Putin lanciò il suo attacco militare contro l'Ucraina, il 24 febbraio 2022, gli Stati Uniti e l'Unione Europea intensificarono gli sforzi per isolarlo a livello internazionale. Tra i leader europei, solo l'ungherese Viktor Orban e lo slovacco Robert Fico hanno continuato a sostenerlo fermamente. Negli Usa, l'ex presidente Joe Biden era arrivato al punto di definire il leader del Cremlino un "dittatore sanguinario", rifiutando ogni contatto per tre anni. Quest'epoca sembra ormai finita. Il fatto stesso che vi sia stato un colloquio tra Trump e Putin - che il Cremlino ha lasciato intendere sia avvenuto su iniziativa americana - dimostra il fallimento della politica di isolamento diplomatico, ha scritto il New York Times. Putin ha dichiarato pubblicamente più di una volta di essere pronto a negoziare sull'Ucraina solo con gli Stati Uniti, poiché non considera né Kiev, né i suoi alleati europei come entità indipendenti. "Gli Stati Uniti sono il principale interlocutore della Russia per quanto riguarda il negoziato su una possibile soluzione della crisi ucraina", ha ribadito il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, aggiungendo che "l'Europa dovrà parlare con Washington per salvare il proprio posto nei negoziati". Trump ha di fatto accettato le condizioni di Mosca: non ha nemmeno avvisato i leader europei della sua intenzione di contattare Putin, né tantomeno di coinvolgerli nei negoziati o di tenere conto della loro posizione. Zelensky - che domani incontrerà il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance a Monaco - si è lamentato del fatto che Trump abbia telefonato prima al leader russo e poi a lui ("non e' stato carino") e ha invitato Washington a delineare un piano congiunto "per fermare" la Russia prima di iniziare i colloqui con Mosca. "Non fidatevi delle affermazioni di Putin di essere pronto a porre fine alla guerra", è stato il monito lanciato dal presidente ucraino ai leader mondiali. I colloqui di pace saranno sia con Putin sia con Zelensky, ha garantito da Bruxelles il capo del Pentagono, Pete Hegseth, aggiungendo che non si faranno concessioni a Mosca e che "questioni come i finanziamenti futuri potrebbero essere sul tavolo dei negoziati". "C'è molta euforia in Russia perché sembra che Putin abbia già vinto, con Trump che lo ha legittimato come un partner rispettato", ha spiegato l'analista russo Konstantin Kalachev. Tuttavia, diversi analisti tra cui Tatiana Stanovaya, avvertono che i negoziati "sono solo all'inizio" e il prossimo passo di rilievo sarebbe un vertice in presenza. Si ipotizza l'Arabia Saudita con Riad, ma il Cremlino ha avvertito che "potrebbero volerci mesi". La Russia vuole discutere, oltre che dell'Ucraina, anche del sistema di sicurezza dell'intero continente europeo. In altre parole, il ruolo della Nato, che la Russia considera una minaccia esistenziale per i suoi confini. Tuttavia, non è garantito un esito favorevole per Mosca nei colloqui con Trump. Putin "non ha cambiato la sua posizione: l'Ucraina deve diventare un Paese amico della Russia, con garanzie infallibili", ha sottolineato Stanovaya. Secondo lei, il presidente russo è "pienamente preparato" a un possibile fallimento dei negoziati e determinato a ottenere la "capitolazione" di Kiev, con o senza Trump. L'Ue si sente esclusa L'Unione europea se non è al tavolo dei negoziati allora sarà sul menù di Vladimir Putin: l'espressione porta la firma di un ex volto dell'Ue, l'olandese Frans Timmermans (ex vicepresidente della Commissione europea, ora leader d'opposizione all'Aja), ma riassume il sentimento di molti a Bruxelles. L'Europa si sente esclusa, delusa, quasi tradita dalla telefonata del presidente americano, Donald Trump, con il presidente russo, Vladimir Putin, per intavolare dei colloqui che possano portare alla pace. Il primo a farsi avanti - esprimendo perplessità - è stato il premier polacco, Donald Tusk, presidente di turno del Consiglio Ue. "Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è la pace. Una Pace giusta. Ucraina, Europa e Stati Uniti dovrebbero lavorare insieme per questo. INSIEME", ha evidenziato su X. A nome delle Istituzioni europee è intervenuto invece il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa: "La pace in Ucraina e la sicurezza dell'Europa sono inscindibili. La pace non può essere un semplice cessate il fuoco. La Russia non deve più essere una minaccia per l'Ucraina, per l'Europa, per la sicurezza internazionale. Non ci saranno negoziati credibili e di successo, né una pace duratura, senza l'Ucraina e senza l'Ue". A nome della Commissione è intervenuta la portavoce, Paula Pinho: "Nulla sull'Ucraina senza l'Ucraina, e sappiamo che ogni pace giusta e duratura deve includere l'Ucraina al tavolo. E perché la sicurezza dell'Ucraina è la sicurezza dell'Ue, sia l'Ucraina, ovviamente, sia l'Europa appartengono a quel tavolo". La presidente Ursula von der Leyen ha scelto il silenzio. Dal Palazzo Berlaymont hanno confermato che prima della telefonata Washington-Mosca non c'è stato alcun contatto con Bruxelles. L'Alta rappresentante per gli Affari esteri, Kaja Kallas, da parte sua non ha risparmiato qualche critica. "Non è una buona tattica negoziale concedere tutto ancora prima che le trattative siano iniziate. L'appeasement non ha mai funzionato", ha detto al suo arrivo al quartier generale della Nato dove erano riuniti i ministri della Difesa dell'Alleanza. Non è tutto. Ha ribadito che "l'adesione alla Nato è la garanzia di sicurezza più forte che esista e, in realtà, è anche la più economica" e ha ammonito che un "accordo rapido non sarebbe un buon affare".
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