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Estero
Qatargate: chiesta la revoca dell'immunità per Gualmini e Moretti
04-03-2025, 17:44
AGI - La procura federale del Belgio ha chiesto al Parlamento europeo di revocare l'immunità per Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini, europarlamentari del Pd, nell'ambito dello scandalo corruzione Qatargate. La richiesta è stata presentata all'ufficio di presidenza dell'Europarlamento e sarà annunciata durante la sessione plenaria che si terrà la prossima settimana. Partirà poi l'iter che coinvolge la commissione giuridica (Juri) che si esprimerà sulla richiesta e si terrà infine un voto in plenaria. Finora erano state concesse tutte le richieste di revoca avanzate nell'ambito dell'inchiesta. Moretti e Gualmini si sono autosospese dal gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo "per evitare ogni forma di strumentalizzazione rispetto a una procedura aperta da anni". Lo rende noto la delegazione del Pd che si "augura che ora si proceda per accertare e fare piena chiarezza sui fatti contestati". La delegazione si è detta "convinta della loro estraneità ai fatti contestati". "Abbiamo appreso dalla stampa notizia della richiesta, da parte delle autorità giudiziarie del Belgio, di revoca della nostre immunità - affermano Gualmini e Moretti -. Al fine di sottolineare la totale estraneità a ogni fatto corruttivo, abbiamo deciso di auto sospenderci dal gruppo al quale apparteniamo per essere pienamente a disposizione della magistratura per qualsiasi esigenza istruttoria. Ringraziamo la delegazione degli eurodeputati Pd per la solidarietà politica e umana pubblicamente espressa". L'inchiesta Qatargate Il Qatargate è considerato il più grosso scandalo che ha colpito l'europarlamento. Ha coinvolto diverse figure anche di altissimo profilo dell'Unione Europea, accusate di aver accettato denaro in cambio di un aiuto politico per migliorare l'immagine del Qatar. Dall'inchiesta belga sarebbe stato individuato "un gruppo indeterminato e molto ampio di persone" dedito alla consumazione di "fatti di corruzione" che avrebbe operato all'interno di "strutture europee con o senza legami con l'Unione Europea". È quanto emerge dal decreto di perquisizione eseguito nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza, su delega della procura di Milano, nell'ambito di un ordine di investigazione europeo richiesto attraverso Eurojust dalla procura federale di Bruxelles.
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