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Quello di Mattia Ahmet Minguzzi è stato un "omicidio premeditato"
Oggi 08-05-25, 16:14
AGI - E' terminata da pochi minuti la seconda udienza del processo per l'omicidio di Mattia Ahmet Minguzzi, il figlio dello chef italiano Andrea, vittima di un agguato a colpi di coltello alla fine di gennaio a Istanbul. L'avvocato della famiglia ha chiesto l'aggravante della premeditazione, la decisione della corte è stata rinviata al 20 giugno, i due imputati, di 15 e 16 anni, attenderanno il verdetto in carcere, rischiano fino a 24 anni di detenzione. Il pubblico ministero ha chiesto il massimo della pena per omicidi commessi da minorenni. Fuori dal tribunale una folla si è radunata e ha chiesto giustizia per la famiglia del giovane Mattia Ahmet: il padre Andrea Minguzzi, chef italiano nella metropoli sul Bosforo, e la madre Ysemin Akincilar, rinomata violoncellista turca. L'avvocato della famiglia, Rezan Epozdemir, ha ribadito la richiesta che non sia applicato alcuno sconto di pena e ha offerto una ricostruzione di quanto accaduto quel tragico 24 gennaio sostenendo che l'azione omicida fosse stata premeditata. "La difesa cerca di ottenere una pena più lieve perchè secondo loro l'assassino avrebbe subito delle offese rivolte a lui e alla famiglia. Purtroppo siamo dinanzi a chi cerca di giustificare un efferato omicidio in questa maniera. Il primo incontro non è avvenuto nel luogo dell'omicidio (un mercatino ndr), ma in un parco vicino dove cera stata una discussione. Mattia si è allontanato, ma il gruppo degli assassini si è diviso per trovarlo (in tutto 4 persone ndr). Una volta trovato Mattia il gruppo si è diviso i compiti per sferrare l'attacco in maniera precisa. Siamo dinanzi a un omicidio premeditato", ha spiegato l'avvocato Epozdemir, che ha chiesto l'aggravante della premeditazione Proprio questa mattina è scattata la detenzione per gli altri due membri della 'bandà che ha ucciso Mattia. Per questi ultimi l'accusa è di concorso volontario in omicidio. I due nuovi detenuti avrebbero incitato gli assassini sin dal primo momento e pianificato l'azione criminale. In seguito al fatale attacco si sarebbero dileguati con i due assassini, prima di tornare poi sul luogo del delitto per assistere alle scene di soccorso fingendosi estranei all'accaduto. Mattia Ahmet si era recato con alcuni amici presso un popolare mercatino che si svolge due volte a settimana nella parte asiatica della città. Le immagini delle telecamere mostrano un attacco di raccapricciante violenza: prima le 5 coltellate da parte di uno, poi il calcio in testa finale sferrato dal secondo. Il quattordicenne è riuscito ad arrivare vivo in ospedale grazie all'intervento di una dottoressa che per caso si trovava sul luogo dell'attacco e alla prontezza dei presenti che hanno chiamato un'ambulanza. Preso in consegna dai medici sono state necessarie trasfusioni con ben 9 unità di sangue solo nei primi giorni. L'intervento disperato dei medici e la degenza in terapia intensiva non sono pero' riusciti a porre rimedio ai danni subiti da reni, polmoni e cuore e che hanno reso anche impossibile la donazione degli organi. Il ragazzo è morto il 9 febbraio. Una morte che ha suscitato una ondata di sdegno e di dolore in tutta la Turchia.
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