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Estero
Regge la fragile tregua tra India e Pakistan
Ieri 11-05-25, 08:57
AGI - Dopo che New Delhi e Islamabad si sono accusate a vicenda di violazioni della tregua, nelle ultime ore il cessate il fuoco tra i due paesi storici rivali sembra reggere, con notizie di normalizzazione giunte da più fronti. Il quotidiano Times of India ha riferito che la "situazione è normale a Srinagar, Akhnoor, Rajouri e Poonch, oltre che nella città di Jammum un giorno dopo intensi bombardamenti dal Pakistan". Secondo la stessa fonte, nella notte tra il 10 e l'11 maggio non sono stati segnalati droni, spari e bombardamenti. L'Autorità aeroportuale pakistana (Paa) ha invece annunciato che lo spazio aereo del Paese è ora aperto a tutti i tipi di volo, secondo quanto riportato dal quotidiano Dawn. Un portavoce della Paa ha dichiarato che "tutti gli aeroporti del Paese sono disponibili per le normali operazioni di volo". Tuttavia, Dawn ha aggiunto che potrebbe essere necessario del tempo prima che le operazioni di volo tornino alla normalità, poiché alcuni aerei passeggeri e altre attrezzature erano stati trasferiti in luoghi sicuri come misura precauzionale durante le precedenti ostilità. Anche il sito di tracciamento Flightradar24 ha affermato in un post su X che lo spazio aereo in Pakistan è stato nuovamente riaperto. La situazione a Srinagar Una fragile calma è tornata nelle strade di Srinagar, la città principale del Kashmir amministrato dall'India. I negozi hanno iniziato a riaprire e la gente sta riprendendo le proprie abitudini, ma molti affermano di essere ancora cauti. "Siamo cauti. Nessuno sa quanto durerà questo cessate il fuoco. Abbiamo avuto troppo caos negli ultimi giorni per fidarci facilmente", ha testimoniato Muhammad Anas, un commerciante di alimentari a Hyderpora. I residenti erano stati per lo più confinati nelle loro case a causa dei raid aerei e dell'escalation delle tensioni negli ultimi giorni, con oltre quattro giorni consecutivi di bombardamenti mortali. Dalle prime ore del giorno, la gente si è messa in fila fuori dai panifici e dai negozi, riprendendo le proprie abitudini. Nonostante questi piccoli passi avanti, non sono del tutto cessate le accuse di violazione del "cessate il fuoco immediato e totale", raggiunto grazie alla mediazione Usa. Dal Kashmir occupato dal Pakistan, due funzionari hanno riferito all'Afp di "scambi di fuoco intermittenti tra forze pakistane e indiane in tre punti lungo la Linea di Controllo (Loc)", il confine di fatto nella regione contesa. Islamabad "mantiene il suo impegno a implementare fedelmente" il cessate il fuoco e le sue forze armate stanno "gestendo la situazione con responsabilità e moderazione", ha risposto la diplomazia pakistana, accusando New Delhi di aver violato la tregua. Infine, il Congresso indiano, secondo quanto riferito il Times of India, avrebbe respinto la mediazione offerta da Donald Trump, dopo che nelle scorse ore il presidente Usa si è detto "molto orgoglioso" che l'India e il Pakistan abbiano accettato di cessare le ostilità, annunciando che gli Stati Uniti incrementeranno gli scambi commerciali con i due Paesi. Le reazioni alle parole di Trump In un post su X, il deputato del Congresso Manish Tewari, ha scritto che "qualcuno nell'establishment degli Stati Uniti deve educare seriamente il proprio presidente che il Kashmir non è un conflitto biblico vecchio di 1000 anni. Tutto è iniziato il 22 ottobre 1947, 78 anni fa, quando il Pakistan ha invaso lo Stato Indipendente di Jammu e Kashmir, che successivamente è stato ceduto all'India in "pieno" dal Maharaja Hari Singh il 26 ottobre 1947, che comprende aree occupate illegalmente dal Pakistan fino a ora. Quanto è difficile afferrare questo semplice fatto?". Un altro deputato del Congresso Rajya Sabha, Jairam Ramesh, ha reagito alla proposta di Trump, chiedendo di convocare una riunione di tutti i partiti sotto la presidenza del premier Narendra Modi. "Il Congresso Nazionale Indiano chiede ancora una volta che venga convocata una riunione di tutti i partiti sotto la presidenza del Primo Ministro e che si tenga una sessione speciale del Parlamento sulla questione di Pahalgam, l'Operazione Sindoor e la cessazione delle ostilità, annunciata prima a Washington Dc e successivamente dai governi di India e Pakistan, in modo che tutte queste questioni possano essere discusse in modo completo", ha detto Jairam. "Il Congresso Nazionale Indiano ritiene che la menzione di un "forum neutrale" per il dialogo tra India e Pakistan da parte del Segretario di Stato americano Marco Rubio sollevi diverse domande: abbiamo abbandonato l'Accordo di Shimla? Abbiamo aperto la porta alla mediazione di terze parti? Il Congresso Nazionale Indiano vorrebbe chiedere se i canali diplomatici tra India e Pakistan sono stati riaperti. Quali impegni abbiamo chiesto al Pakistan e quali abbiamo ricevuto?", si è chiesto il deputato.
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