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Cronaca
Ruini: "Serve restituire la Chiesa al suo popolo"
Oggi 29-04-25, 09:02
AGI - "Servirà un Papa buono, che sia profondamente credente, dotato di attitudine nelle questioni di governo, capace di affrontare una fase internazionale delicatissima e molto pericolosa. E servirà un Papa caritatevole. Caritatevole anche nella gestione della Chiesa". Lo sottolinea il cardinale Camillo Ruini, in un colloquio con il Corriere della Sera, a pochi giorni dall'inizio del Conclave. "Può venire da qualunque parte del mondo. Di solito gli italiani hanno il vantaggio di essere meno condizionati dalle loro origini. Sono più universalisti", osserva. "Ciò non vuol dire che gli altri non sarebbero in grado di rispondere meglio alle necessità della Chiesa. Questo è il criterio ultimo". Per Ruini, 94 anni, "bisogna restituire la Chiesa ai cattolici, mantenendo però l'apertura a tutti". "I funerali hanno dato l'impressione che si sia risolto il problema principale del pontificato, quello cioè della divisione della Chiesa, che in qualche modo coinvolgeva lo stesso Bergoglio. Purtroppo - aggiunge il porporato - la divisione è rimasta, con il paradosso per cui favorevoli a Francesco sono per lo più i laici mentre contrari sono spesso i credenti". Ruini rimarca che Francesco, "con un'intenzione missionaria si era rivolto soprattutto a quanti erano distanti, con modalità che hanno irritato chi per anni si era speso a difendere le posizioni cattoliche. Francesco è sembrato cioè privilegiare i lontani a scapito dei vicini. È un gesto evangelico. Ma come nella parabola del figliol prodigo l'altro figlio protestò, cosi' oggi c'è chi protesta nella Chiesa". Davanti al popolo "diviso tra chi vuole mantenere i valori tradizionali e chi vuole aprirsi al mondo di oggi" bisogna "agire con prudenza, per fare magari entrambe le cose. Purtroppo la popolazione ha percepito una scelta netta di Bergoglio verso l'apertura alle novità. E molti lo hanno rifiutato per rimanere fedeli alle loro convinzioni". In ogni caso Ruini non vede "il rischio di uno scisma". La questione "più pericolosa" è però un'altra, "poco visibile all'esterno" e che si muove "in profondità". Un sintomo sono "quei teologi che prendono posizioni contrarie all'ortodossia cattolica". Sfuggente sulla definizione dell'identikit del nuovo Papa, Ruini è diretto sul "compito impegnativo che sta dinnanzi a noi. Ricostruire l'unità della Chiesa, specialmente l'unità attorno al Papa, che è il punto di riferimento della comunità cattolica".
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