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Estero
Seul conferma, 300 sudcoreani arrestati nel raid in fabbrica
Oggi 06-09-25, 13:48
AGI - Oltre 300 sudcoreani erano tra le 475 persone arrestate giovedì dalle autorità per l'immigrazione statunitensi in un raid in uno stabilimento di batterie Hyundai-LG in costruzione nello stato meridionale della Georgia. Lo ha confermato il ministero degli Esteri a Seul. Steven Schrank, agente speciale della Homeland Security Investigations di Atlanta, ha dichiarato che l'operazione è stata la più grande irruzione in un singolo sito condotta finora nell'ambito della campagna nazionale contro l'immigrazione irregolare del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Il raid è nato da un'"indagine penale su accuse di pratiche di lavoro illegali e gravi reati federali" presso lo stabilimento della joint venture Hyundai Motor-LG Energy Solution nella città di Ellabell, ha dichiarato Schrank ai giornalisti. "Questa non è stata un'operazione in cui gli agenti sono entrati nei locali, hanno rastrellato le persone e le hanno caricate sugli autobus", ha affermato, "si è trattato di un'indagine penale durata diversi mesi". La reazione della Corea del Sud Il ministro degli Esteri sudcoreano, Cho Hyun, ha dichiarato, in una riunione di emergenza a Seul, che dei 475 arrestati, "si ritiene che più di 300 siano nostri cittadini". "Siamo profondamente preoccupati e sentiamo un forte senso di responsabilità per questa questione", ha detto Cho, aggiungendo che si sarebbe recato a Washington per colloqui, se necessario. Schrank ha affermato che gli arrestati erano "illegalmente presenti negli Stati Uniti" e "lavoravano illegalmente". Il funzionario ha aggiunto che coloro che sono stati presi in custodia sono stati consegnati all'Immigration and Customs Enforcement (Ice) per una eventuale espulsione. Trump, interrogato dai giornalisti alla Casa Bianca in merito al raid, ha risposto: "Direi che si trattava di immigrati clandestini e che l'Ice stava solo facendo il suo lavoro". La Corea del Sud aveva già esortato Washington a rispettare i diritti dei suoi cittadini prima delle dichiarazioni di Cho. "Le attività economiche dei nostri investitori e i legittimi diritti e interessi dei nostri cittadini non devono essere ingiustamente violati nel corso delle attività di contrasto statunitensi", aveva dichiarato ieri il portavoce del ministero degli Esteri, Lee Jae-woong. Impatto sull'industria delle batterie per veicoli elettrici L'impianto in cui è avvenuto il raid è destinato alla fornitura di batterie per veicoli elettrici. LG Energy Solution ha dichiarato sabato che 47 dei suoi dipendenti sono stati arrestati: 46 sudcoreani e un indonesiano. L'azienda ha inoltre affermato che si ritiene che circa 250 degli arrestati siano impiegati presso il suo appaltatore e che la maggior parte di loro siano sudcoreani. "I viaggi di lavoro negli Stati Uniti saranno sospesi per il momento, a meno che non siano assolutamente necessari", ha dichiarato la portavoce dell'azienda ad Afp, "coloro che sono attualmente in missione negli Stati Uniti torneranno immediatamente a casa o rimarranno in attesa presso i loro alloggi, tenendo conto delle specifiche della loro situazione lavorativa". Hyundai, da parte sua, ha dichiarato di aver capito che nessuno degli arrestati era "impiegato direttamente" dall'azienda. Gli investimenti coreani negli USA Schrank ha affermato che alcuni degli arrestati avevano attraversato illegalmente il confine statunitense, altri erano arrivati con visti che impedivano loro di lavorare o avevano superato la scadenza del visto di lavoro. "Questa operazione sottolinea il nostro impegno a proteggere i posti di lavoro per georgiani e americani, garantendo parità di condizioni per le aziende che rispettano la legge, salvaguardando l'integrità della nostra economia e proteggendo i lavoratori dallo sfruttamento", ha detto ancora il funzionario. La Corea del Sud, quarta economia asiatica, è un importante produttore di automobili ed elettronica con diversi stabilimenti negli Stati Uniti. Le sue aziende hanno investito miliardi di dollari per costruire fabbriche negli Usa nel tentativo di accedere al mercato statunitense ed evitare i dazi minacciati da Trump. Il presidente sudcoreano, Lee Jae Myung, ha incontrato Trump il mese scorso a Washington e ha promesso 350 miliardi di dollari di investimenti in Usa a luglio.
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