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Estero
"Siamo il futuro". I Patrioti lanciano la sfida alla Ue
08-02-2025, 19:26
AGI - Diventati la terza forza al Parlamento Europeo, i "Patrioti per l'Europa" lanciano la loro sfida da Madrid, dove i capi di alcuni dei principali partiti sovranisti europei si sono incontrati per chiedere a Bruxelles "una svolta di 180 gradi". Ad alternarsi sul palco, tra gli altri, il vicepremier e segretario della Lega, Matteo Salvini; la numero uno del Rassemblement National francese, Marine Le Pen; Geert Wilders del Partito della Libertà olandese; l'ex premier ceco, Andrej Babis; il capo di Vox, Santiago Abascal, nel ruolo di padrone di casa. E, soprattutto, l'architetto dell'operazione, il primo ministro ungherese Viktor Orban che, uscito dal Partito Popolare Europeo, ha allargato il nucleo originario del gruppo Identità e Democrazia e dato vita a una nuova forza che ora spera di guadagnare influenza e rilievo grazie al ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. L'obiettivo dichiarato è spostare sempre più a destra gli equilibri della politica europea, magari contando su una sponda da Washington. "Ieri eravamo gli eretici. Oggi siamo la corrente principale... Siamo il futuro", ha proclamato Orban. "Stiamo affrontando un vero e proprio punto di svolta globale. L'uragano Trump sta travolgendo gli Stati Uniti", gli ha fatto eco Le Pen, "l'Unione Europea, da parte sua, sembra essere sotto shock". Un'Unione Europea che è stata accusata dai partiti del gruppo, in una dichiarazione congiunta, di seguire una strada segnata da "fanatismo climatico", "immigrazione illegale" e "regolamentazione eccessiva". Anche per Salvini il modello è Trump che "in pochi giorni, ha dimostrato che questa rivoluzione del buon senso è possibile"."Trump ha lanciato il cambiamento: sicurezza, difesa dei confini, primato nazionale, meno tasse, meno burocrazia, tutela del lavoro e del potere di acquisto", sottolinea il leader leghista dal palco della kermesse madrilena, "questi devono essere i capisaldi della nostra rivoluzione europea che oggi qui lanciamo mettendo al centro i cittadini le nostre imprese e la nostra sovranità". Ed è in nome di questo cambiamento che Salvini lancia "un appello agli amici del Partito popolare europeo" perché scelgano "tra il passato di Soros e il futuro di Elon Musk". Parole a cui il presidente dei deputati di Forza Italia, Paolo Barelli, replica che "con tutto il rispetto, noi siamo eredi di tradizioni culturali e politiche ben più solide". Proprio lo slogan lanciato da Musk sulla falsariga del 'Maga' trumpiano, 'Make Europe Great Again', è stato adottato da Vox come grido di battaglia della manifestazione, per quanto non fossero presenti tutti i destinatari della chiamata alle armi dell'imprenditore, che sembra guardare al vecchio progetto di "internazionale sovranista" di Steve Bannon. Mancavano, ad esempio, i tedeschi di Afd, che a Strasburgo fanno parte di un gruppo di estrema destra più marginale, l'Europa delle Nazioni Sovrane. Vox ha fatto sapere che sono circa duemila le persone che hanno partecipato all'evento, preceduto la sera prima da una cena tra i leader di partito e Kevin Roberts, direttore del think tank ultraconservatore statunitense The Heritage Foundation. E anche Abascal ha manifestato gioia per la vittoria di Trump definito "compagno d'armi nella lotta per il bene e la liberta'". L'entusiasmo per il ritorno al potere del magnate ha pero' diverse gradazioni, alla luce dei dazi minacciati contro l'Unione Europea. Abascal taglia corto e dice che "il vero dazio e' il Green Deal, nonche' le tasse da rapina di Bruxelles e dei governi socialisti di tutta Europa". C'è però chi è più cauto, come Jordan Bardella, che dei 'Patrioti' è il presidente. "Apprezzare il patriottismo di Donald Trump non significa essere vassalli degli Stati Uniti", aveva affermato settimane fa il nuovo volto del Rassemblement National. "La Francia non puo' essere figlia degli Stati Uniti perché ne è già la madre", ha osservato oggi Le Pen, un riferimento al marchese La Fayette e al suo ruolo nella guerra d'indipendenza americana.
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