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Estero
Siria nel caos: sale a 745 il bilancio dei civili alawiti uccisi a Latakia
08-03-2025, 23:48
AGI - Si fa più pesante di ora in ora il bilancio dei morti nella zona di Latakia, dove da giorni sono in corso scontri tra forze governative siriane e militanti alawiti. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, da giovedì "745 civili alawiti sono stati uccisi nelle regioni costiere della Siria e nelle montagne di Latakia dalle forze di sicurezza e dai gruppi alleati". Il bilancio complessivo delle vittime sale così a 1018 di cui 93 membri delle forze di sicurezza del nuovo governo e 120 combattenti filo-Assad, secondo i dati dell'Osservatorio. La situazione a Latakia e Tartus, roccaforte della minoranza alawita, è tragica. Gli scontri tra soldati governativi e militanti fedeli a Bashar al-Assad, anch'egli alawita, sono tra i più duri dalla caduta del presidente lo scorso dicembre. A scatenarli, l'arresto di un alawita ricercato dalle nuove autorità. L'Osservatorio, che ha sede in Gran Bretagna, ha riferito di esecuzioni sommarie di civili per mano di agenti di sicurezza e combattenti filogovernativi, accompagnate da saccheggi. Nelle scorse 48 ore vi sarebbero stati diversi massacri, con donne e bambini tra i morti. "La stragrande maggioranza delle vittime è stata giustiziata sommariamente da elementi affiliati al ministero della Difesa e dell'Interno", ha raccontato l'Osservatorio. Oggi sembra esservi stato un "relativo ritorno alla calma" nella regione, sempre secondo l'Ong, ma le forze di sicurezza stanno continuando le operazioni di rastrellamento e dispiegando rinforzi. L'agenzia di stampa statale siriana Sana ha riferito che le forze di sicurezza hanno respinto un "attacco di nostalgici del deposto regime" all'ospedale di Latakia. Una fonte del ministero della Difesa ha poi riferito alla Sana che le forze regolari hanno bloccato le strade che portano alla zona costiera occidentale per prevenire nuovi incidenti. Forze di sicurezza sono state dispiegate nella città di Latakia, così come a Jableh e Banias più a sud, per ristabilire l'ordine. Il presidente ad interim Ahmed al-Sharaa ha esortato ieri i ribelli a "deporre le armi e arrendersi prima che sia troppo tardi". E la Lega Araba oggi ha condannato "gli atti di violenza contro le forze di sicurezza governative e gli omicidi incontrollati". L'appello dell'ONU: "Fermare gli scontri" Le Nazioni Unite hanno rivolto un appello per la fine degli scontri tra forze governative e miliziani fedeli al deposto presidente Bashar al Assad. "Esortiamo tutte le parti a cessare immediatamente le ostilità e a proteggere i civili, le infrastrutture civili e garantire le operazioni di soccorso, in conformità con il diritto internazionale umanitario", hanno dichiarato in un comunicato il coordinatore residente delle Nazioni Unite per la Siria, Adam Abdelmoula, e il coordinatore regionale, Ramanthan Balakrishnan. "Secondo quanto si è appreso, migliaia di persone sono state sfollate nelle zone costiere", hanno spiegato. Non solo. Sei ospedali e diverse ambulanze sono rimasti bloccati a causa dei combattimenti. Croce Rossa, accesso sicuro nelle zone delle violenze Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr) ha chiesto che venga garantito un "accesso sicuro" agli operatori sanitari e umanitari alle zone costiere della Siria dove sono esplose le violenze settarie. In un post su X, il Cicr ha esortato tutte le parti a "garantire un accesso senza ostacoli all'assistenza sanitaria e alla protezione delle strutture mediche. Ai soccorritori e agli operatori umanitari deve essere consentito un accesso sicuro per fornire assistenza medica e trasportare feriti e morti". La condanna della Lega Araba La lega Araba ha condannato oggi gli attacchi contro le forze di sicurezza delle nuove autorità, così come "le uccisioni incontrollate" che si stanno verificando da tre giorni nelle province della costa mediterranea della Siria. In un comunicato, la Lega "condanna gli atti di violenza contro le forze di sicurezza governative e degli omicidi incontrollati", senza menzionare pero' gli attacchi contro i civili della minoranza alawita perpetrati dalle autorità di Damasco e da altri gruppi alleati. La condanna della Francia contro le "atrocità commesse" La Francia ha “condannato con la massima fermezza le atrocità commesse contro i civili su base settaria e contro i prigionieri” in Siria, dove in tre giorni sono stati uccisi più di 300 membri della minoranza alawita. In un comunicato stampa, il Ministero degli Esteri francese “invita le autorità siriane ad interim a garantire che indagini indipendenti possano fare piena luce su questi crimini e che i responsabili siano condannati”. Clicca qui e iscriviti al nostro canale Whatsapp! Le notizie, in tempo reale, dell'Agenzia Italia ora anche sul tuo smartphone
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