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Estero
Spari in aria dell'IDF a Jenin durante la visita diplomatica. Tajani convoca l'ambasciatore. L'esercito si scusa
Ieri 21-05-25, 18:52
AGI - Cresce lo sdegno della comunità internazionale nei confronti dell'esercito israeliano dopo gli spari contro una delegazione diplomatica in visita al campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. La delegazione, composta da diplomatici di una trentina di paesi - tra cui il viceconsole italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino - era stata organizzata dal ministero degli Esteri palestinese per "mostrare la distruzione e la sofferenza" della popolazione. All'improvviso una pattuglia delle Forze di Difesa Israeliane ha aperto il fuoco in aria con colpi di avvertimento, suscitando paura e confusione tra i presenti. Il ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese ha subito postato alcuni video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell'esercito a Jenin. Nei video si vedono i soldati sparare in aria dall'interno del campo profughi di Jenin e il gruppo di diplomatici che scappa verso le proprie auto. Su X, il ministero degli Esteri palestinese ha dichiarato che questo atto "deliberato e illecito costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale", chiedendo protezione internazionale per il popolo e il personale diplomatico che opera in Palestina. Dall'Europa diversi Paesi si sono affrettati a condannare l'incidente. Una delle prime reazioni è arrivata dal ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, il quale dopo aver parlato con il vice console italiano coinvolto nell'episodio a fuoco a Jenin, che ha assicurato di non aver subito danni, ha definito "inaccettabili le minacce contro i diplomatici", aggiungendo di aver convocato l'ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled. Da Bruxelles è intervenuta l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica Estera, Kaja Kallas. Durante una conferenza stampa, Kallas ha chiesto a Tel Aviv di indagare su questo incidente e di portare davanti alla giustizia i responsabili di questo attacco". Kallas ha aggiunto che essendo Israele firmatario della Convenzione di Vienna, "ha l'obbligo di garantire la sicurezza di tutti i diplomatici stranieri". Anche da Madrid è arrivata una ferma condanna su quanto accaduto a Jenin, mentre il Belgio ha chiesto un'immediata spiegazione a Israele. Spiegazione che l'esercito israeliano, a stretto giro, ha fornito tramite una dichiarazione in cui ha presentato le sue scuse e annunciato accertamenti. "La delegazione ha deviato dal percorso approvato ed è entrata in un'area dove non era permesso stare", ha spiegato l'Idf, aggiungendo che "i soldati che operano nell'area hanno sparato colpi di avvertimento per tenerli lontani". L'esercito ha infine manifestato il proprio dispiacere "per l'inconveniente causato" e ha annunciato che avrebbe parlato "presto con i diplomatici". Non si è fatta attendere la reazione di Hamas, che ha definito gli spari dell'Idf a Jenin contro la delegazione diplomatica, una "manifestazione dell'arroganza dell'occupazione israeliana e della sua violazione di tutte le norme internazionali". Tajani ha convocato l'ambasciatore israeliano, subito ricevuto alla Farnesina Il segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato oggi al Ministero degli Affari esteri l'ambasciatore di Israele Jonathan Peled. Lo riferisce una nota della Farnesina. L'ambasciatore Guariglia ha protestato e chiesto spiegazioni per l'incidente di oggi in cui una delegazione diplomatica di paesi dell'Unione europea, che comprendeva il vice-console italiano a Gerusalemme, è stata fatta segno a colpi d'arma da fuoco da parte di soldati delle Idf all'ingresso del campo profughi di Jenin. L'ambasciatore Guariglia ha contestato il comportamento dei militari israeliani, definendo inaccettabile il fatto che una delegazione diplomatica civile venisse allontanata da un'area presidiata dai militari con l'uso delle armi da fuoco. L'ambasciatore Guariglia ha anche ripetuto al rappresentante di Israele quello che il Governo italiano chiede insistentemente da giorni, e che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato anche pubblicamente: Israele deve interrompere le operazioni militari a Gaza, deve puntare sul negoziato politico e diplomatico per la liberazione degli ostaggi israeliani e per raggiungere un cessate-il-fuoco che possa far ripartire un processo di pace. Soprattutto Israele deve aprire immediatamente i varchi di accesso a Gaza per permettere l'ingresso massiccio di aiuti alimentari e sanitari per la popolazione palestinese. L'ambasciatore Guariglia conferma la posizione del governo italiano secondo cui e' la popolazione palestinese a essere essa stessa vittima dei terroristi di Hamas e non può più essere coinvolta negli attacchi militari delle Idf. Ankara, indagare su attacco Jenin Il ministero degli Esteri turco ha chiesto un'indagine che faccia chiarezza sui colpi di arma da fuoco esplosi dall'esercito israeliano al passaggio di un convoglio con a bordo un gruppo di diplomatici. "Condanniamo nella maniera più assoluto l'esercito israeliano, che ha aperto il fuoco su un convoglio di diplomatici con a bordo anche un funzionario del nostro consolato a Gerusalemme. Siamo dinanzi all'ennesima prova che Israele non ha alcuna considerazione per i diritti umani e per il diritto in sè. Attaccare i diplomatici è un'azione che mette a rischio anche i rapporti e la fiducia tra Paesi. Chiediamo un'indagine che faccia chiarezza sull'accaduto e individui i responsabili. La comunità internazionale ponga fine al senso di impunita' con cui agisce Israele", si legge nel comunicato del ministero degli Esteri turco.
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