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Torna dopo 39 anni il derby Ascoli-Samb, mobilitati 300 agenti
Ieri 24-10-25, 17:57
AGI - Un derby sentitissimo che torna dopo 39 anni si è trasformato in un incubo per la gestione dell'ordine pubblico: Ascoli-Sambenedettese, partita valevole per il Girone B della Serie C in programma domenica allo Stadio Del Duca, sarà presidiato da 300 agenti con un piano di sicurezza degno della visita di Stato di un leader controverso. Martedì scorso è stato deciso di vietare la trasferta di appena 30 chilometri ai supporter rossoblù e gli stessi tifosi dell'Ascoli Calcio potranno accedere allo stadio solo se abbonati o titolari della fidelity card. Per i biglietti rimanenti - 3mila tagliandi polverizzati in un quarto d'ora - la vendita è stata limitata a determinati Comuni della Provincia di Ascoli Piceno, dopo una sorta di mappatura del tifo con cui sono stati esclusi i 'feudi' della Samb. La mappa del tifo e il derby di Coppa Italia La mappa, stilata in base alle affiliazioni agli 'Ascoli club e ai 'Sambenedettese club', è stata applicata anche per l'altro derby, quello di Coppa Italia in programma mercoledì, appena tre giorni dopo ma a San Benedetto del Tronto, anche stavolta con il settore ospiti chiuso. Così, ad esempio, i residenti di Spinetoli andranno a San Benedetto ma non ad Ascoli, il contrario per quelli di Castel di Lama, con il paradosso che in nove comuni a tifo misto il divieto di vendere i biglietti varrà per entrambe le sfide. Si tratta di Colli del Tronto, Castorano, Castignano, Cossignano, Carassai, Montalto Marche e Montedinove, per lo più equidistanti dalle due città. Storia e rivalità del derby delle Marche L'ultima volta in cui la 'Regina delle Marche' e la squadra della 'Riviera delle Palme' si incrociarono risale al primo giugno 1986, in Serie B: finì con uno 0-0 che consentì all'Ascoli di tornare in A e alla Samb di non retrocedere ma nonostante la promozione i tifosi bianconeri contestarono la squadra per non aver mandato in Serie C i rivali. Del resto da quasi un secolo (la prima risale al 1927) il 'derby delle Marche' o 'derby del Tronto' è uno sport a parte, una contrapposizione sportiva, sociale e culturale: la medievale Città delle Cento Torri contro la modernità della Città delle Palme, l'entroterra contro la costa, olive ascolane contro brodetto di pesce, Costantino Rozzi contro un altro presidente sanguigno come Domenico Roncarolo, la tifoseria bianconera di destra contro quella rossoblù aperta a gruppi di sinistra. Nell'immaginario collettivo restano impresse l'invasione di campo ad Ascoli del 1970 da parte di centinaia di tifosi ospiti e il presunto lancio di arance imbottite di lamette da parte degli ultras bianconeri, nel 1977.
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