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Estero
Tregua ancora in bilico a Gaza. Nuovo raid dell'Idf. Israele: "Colpita minaccia imminente"
Oggi 29-10-25, 17:10
AGI - Il giorno dopo la breve interruzione del cessate il fuoco, a Gaza si contano i morti dell'ondata di nuovi attacchi scatenati da Israele: almeno 104 secondo Hamas, tra cui 46 minorenni e 20 donne. Ufficialmente, da questa mattina alle 10:00 ora locale le armi sono tornate a tacere. La tregua nella tregua ha ulteriormente corroso le già fragili fondamenta dell'accordo di Sharm el Sheikh, con accuse reciproche tra le parti di aver violato il patto. Ma di là da qualche tono acceso, l'impressione è che si voglia archiviare in fretta quanto accaduto ieri sotto la voce 'scaramucce'. "Hamas sta ingannando Israele, sta ingannando il presidente americano Donald Trump e sta ingannando il mondo", ha assicurato una portavoce del premier israeliano Benjamin Netanyahu in un briefing con la stampa straniera. Ancora una volta, l'accusa è di traccheggiare con la restituzione degli ostaggi e mettere in scena falsi ritrovamenti. Israele: raid un "successo militare" Per l'esercito israeliano i raid sono stati un successo militare. "Durante la notte, in risposta alla palese violazione di Hamas dell'accordo di cessate il fuoco, l'IDF e lo Shin Bet, guidati dall'intelligence dell'IDF, hanno compiuto attacchi mirati" contro "terroristi chiave, posti di osservazione, magazzini per la produzione di armi, postazioni di lancio, tunnel sotterranei e postazioni di lancio di mortai", hanno fatto sapere i militari in una nota. Colpiti "una trentina di terroristi che ricoprivano posizioni di comando nelle organizzazioni operanti a Gaza", tra cui cinque che si erano infiltrati nel territorio israeliano durante il massacro del 7 ottobre: Muhammad Isa, Fawwaz Uwayda, Muhammad Abu Sharia e Nidal Abu Sharia, Hatem Maher Mousa Qudra. Hamas: escalation insidiosa di Israele Ben diversa la prospettiva di Hamas. Tra i 104 morti almeno e gli oltre 250 feriti ci sono tanti bambini e tante donne, hanno fatto sapere. E non è loro, ma di Netanyahu la colpa di quanto accaduto. "L'insidiosa escalation contro il nostro popolo a Gaza rivela una chiara intenzione israeliana di minare l'accordo di cessate il fuoco e imporre nuove realtà con la forza, con la complicità del governo degli Stati Uniti che fornisce al governo fascista Netanyahu una copertura politica per continuare i suoi crimini", ha dichiarato in un comunicato. Reazioni internazionali Ma a parte qualche comunicato formale, la reazione generale è stata piuttosto cauta. La Turchia ha accusato Israele di aver violato l'intesa, ma gli altri mediatori - Egitto e Qatar - hanno taciuto. Anzi, Doha ha fatto sapere che sta premendo su Hamas affinché consegni le armi. Da Italia, Francia e Germania è arrivato l'appello alle parti a preservare l'intesa di Sharm. "Sappiamo bene che il cessate il fuoco è molto fragile, dobbiamo lavorare tutti insieme per rinforzarlo e passare da un cessate il fuoco a una vera e propria tregua e da una tregua alla pace", ha detto il ministro Antonio Tajani. Nessuno sembra voler alzare davvero i toni, perché nessuno ha interesse a intestarsi il fallimento dell'unico, almeno per ora, percorso verso nuovo ipotetico scenario regionale. Di certo non l'autore del piano, il presidente Trump, che sarebbe stato informato da Netanyahu prima dell'inizio dei bombardamenti. Dall'Asia, Trump ha tenuto un basso profilo: Israele ha diritto di rispondere alle provocazioni, ha detto, ma la pace non è a rischio. Washington avrebbe dato a Israele un via libera solo ad azioni mirate e circoscritte. Media israeliani: focus su politica interna Talmente circoscritte che quello di ieri sembra già un capitolo chiuso anche sui media israeliani, dove oggi a dominare è la politica interna. Da un lato la vicenda dell'arruolamento degli ultraortodossi, dall'altro la proposta di legge per spezzettare il ruolo del procuratore generale e metterlo sotto l'autorità del governo. Tra l'altro, il nuovo procuratore non avrà più la possibilità di avviare in autonomia indagini contro un primo ministro, come l'attuale procuratrice Gali Baharav-Miara ha fatto con Netanyahu. Nuovo raid dell'Idf a nord di Gaza Nel frattempo, l'esercito israeliano ha annunciato di aver colpito un deposito di armi nel nord di Gaza, poche ore dopo aver annunciato il rinnovo del cessate il fuoco. "Poco fa, l'Idf ha condotto un attacco mirato nell'area di Beit Lahia, nella parte settentrionale della Striscia di Gaza, prendendo di mira un sito di infrastrutture terroristiche dove erano immagazzinate armi e mezzi aerei, destinati a essere utilizzati per l'esecuzione di un imminente attacco terroristico contro i soldati delle Idf e lo Stato di Israele", si legge nel comunicato dell'esercito.
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