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Estero
Turchia: 24 anni ai killer del figlio dello chef italiano
Oggi 21-10-25, 14:33
AGI - Sono stati condannati a 24 anni di carcere, il massimo della pena previsto per minori colpevoli di omicidio, i due assassini di Mattia Ahmet Minguzzi, il figlio dello chef italiano Andrea e della cellista turca Yasemin Akincilar, vittima di un vile accoltellamento alla fine dello scorso gennaio. Assolti gli altri due imputati, amici dei due giovani assassini con cui si erano mossi in gruppo. I due assolti facevano parte del 'branco' che aveva pedinato il giovane italo-turco, ma si sono tenuti lontani dalla scena dell'omicidio. Il giudice ha optato per il massimo della pena prevista per i due assalitori "non essendoci stato alcun segno di pentimento da parte degli imputati". La condanna di primo grado è arrivata al termine della sesta udienza di un processo che ha attirato su di se una grande attenzione mediatica in Turchia. La sequenza omicida di cui è stato vittima Mattia Ahmet è stata ripresa da telecamere di sorveglianza all'interno di un noto mercato di Istanbul ed è finita in rete. La violenza efferata dei due giovanissimi killer, 14 e 15 anni all'epoca dei fatti, ha creato un'ondata di sdegno in tutta la Turchia. Nella penultima udienza, avvenuta un mese fa, aveva suscitato polemiche e scalpore la decisione degli avvocati dei due giovani assassini di presentare documenti risalenti alla scuola elementare in cui si attestavano ritardi cognitivi da parte degli imputati. A minare l'andamento processuale anche una serie di minacce di morte rivolte alla famiglia di Mattia Ahmet e all'avvocato di questi ultimi attraverso canali social. Minacce di morte che hanno costretto la polizia turca ad aprire un separato filone di indagine che ha portato alla condanna al carcere di 3 persone e a condanne sospese con la condizionale di altri 4. A maggio, in un diverso processo collegato, era stato condannato a 2 anni e 6 mesi di carcere un uomo ritenuto colpevole di aver distrutto la tomba, sradicato i fiori e danneggiato foto e oggetti lasciati dagli amici del giovanissimo turco italiano. Mattia Ahmet si era recato con alcuni amici presso un popolare mercatino che si svolge due volte a settimana nella parte asiatica della città per acquistare indumenti da skateboard. Le immagini delle telecamere mostrano un attacco di raccapricciante violenza: prima i killer seguono il giovane italo turco, poi il killer prende un coltello da una bancarella. Pochi minuti l'attacco, le coltellate e il calcio in testa finale sferrato dal secondo assalitore. Il quattordicenne è riuscito ad arrivare vivo in ospedale grazie all'intervento di una dottoressa che si trovava sul posto e alla prontezza dei presenti che hanno chiamato un'ambulanza. Preso in consegna dai medici sono state necessarie trasfusioni con ben nove unità di sangue solo nei primi giorni. L'intervento disperato dei medici e la degenza in terapia intensiva non sono pero' riusciti a porre rimedio ai danni subiti da reni, polmoni e cuore e che hanno reso anche impossibile la donazione degli organi. Il ragazzo è morto il 9 febbraio, 16 giorni dopo il ricovero. Una morte che ha suscitato una ondata di sdegno, polemiche e dolore in tutta la Turchia.
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