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Estero
Un vero bagno di folla per il Papa: "Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo"
20-04-2025, 18:18
AGI - Piazza San Pietro è gremita di fedeli. L'attesa è grande. Dopo le 12 la conferma: Papa Francesco non ha voluto mancare a uno degli appuntamenti più importanti della vita della Chiesa, la benedizione Urbi et Orbi, dalla Loggia centrale. Un'ovazione accoglie il Pontefice che pronuncia poche parole ("cari fratelli e sorelle, buona Pasqua"), prima di cedere la parola al Maestro delle Cerimonie, monsignor Diego Ravelli, che pronuncia il messaggio pasquale preparato da Bergoglio. Poi la benedizione e il lungo giro tra i 35 mila fedeli che gremivano la piazza. Il primo giro in papamobile, dal giorno del suo ricovero. Un bagno di folla. Nel suo messaggio pasquale, il Papa esprime il suo dolore per la "volontà di morte" nei tanti conflitti nel mondo, per il "disprezzo" verso "i più deboli, gli emarginati, i migranti" e torna sul tema dei femminicidi ("quanta violenza vediamo spesso anche nelle famiglie, nei confronti delle donne e dei bambini"). "Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo" è l'implorazione del Pontefice. "L'esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non puo' trasformarsi in una corsa generale al riarmo", rimarca lanciando un appello a chi ha responsabilita' politiche "a non cedere alla logica della paura che chiude". "Non venga mai meno il principio di umanità come cardine del nostro agire quotidiano" Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo "Davanti alla crudeltà di conflitti che coinvolgono civili inermi, attaccano scuole e ospedali e operatori umanitari, non possiamo permetterci di dimenticare che non vengono colpiti bersagli, ma persone con un'anima e una dignità". E Bergoglio passa in rassegna tutti i conflitti che flagellano la Terra. "Vorrei che tornassimo a sperare che la pace è possibile!", sottolinea nello stesso giorno in cui si celebra la Pasqua per cattolici e ortodossi. Il Papa si dice vicino alle sofferenze di Palestina e Israele, preoccupandosi per "il crescente clima di antisemitismo" che si sta diffondendo in tutto il mondo. Nei pensieri di Francesco la comunità di Gaza, "dove il terribile conflitto continua a generare morte e distruzione e a provocare una drammatica e ignobile situazione umanitaria". "Faccio appello alle parti belligeranti: cessate il fuoco, si liberino gli ostaggi e si presti aiuto alla gente, che ha fame e che aspira a un futuro di pace!", aggiunge Ma la sua preghiera è anche per il Libano e la Siria, per lo Yemen "che sta vivendo una delle peggiori crisi umanitarie 'prolungate'" a causa della guerra. E poi: la martoriata Ucraina, per la quale incoraggia gli attori coinvolti a proseguire tutti gli sforzi per raggiungere una pace giusta e duratura; il Caucaso meridionale, dove auspica l'attuazione del definitivo Accordo di pace tra l'Armenia e l'Azerbaigian; i Balcani occidentali, nei quali occorre lavorare per "evitare l'acuirsi di tensioni e crisi". E la pace arrivi anche alle popolazioni africane "vittime di violenze e conflitti". Il Papa prega per la Repubblica Democratica del Congo, il Sudan e il Sud Sudan, il Sahel, il Corno d'Africa e la Regione dei Grandi Laghi. Nell'appello di Bergoglio non manca il Myanmar, il cui popolo, già tormentato da anni di conflitto armato, affronta "con coraggio e pazienza le conseguenze del devastante terremoto a Sagaing". Infine la Pasqua sia anche "l'occasione propizia per liberare i prigionieri di guerra e quelli politici!", conclude il Papa nel Messaggio. "La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana".
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