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Estero
Us Open, l'uomo che ha rubato il cappellino del tennista al bambino si è scusato
Oggi 01-09-25, 20:07
AGI - Non sono rari i momenti in cui la toppa è peggiore del buco e se davvero Piotr Szczerek sperava che bastasse ammettere l'errore perché il mondo si dimenticasse del fulmineo gesto con cui ha strappato dalle mani di un bambino il cappellino donato da un tennista degli Us Open, il manager polacco ne ha dato l'ennesima dimostrazione. Finito al centro di una monumentale shitstorm seconda solo a quella innescata dalla kiss-cam durante un concerto dei Coldplay, Szczerek ha detto di aver commesso un "grosso errore", ma non per grottesca avidità. Era convinto, ha sostenuto in una dichiarazione, che il tennista polacco Kamil Majchrzak stesse offrendo il cappellino a lui e non al piccolo fan. Peccato che a smentirlo clamorosamente ci siano le immagini mandate in diretta in tutto il mondo e che lasciano poco spazio all'interpretazione delle intenzioni. "So che sembra che io stia raccogliendo consapevolmente un ricordo regalato a un bambino", si legge in una dichiarazione di Szczerek, fondatore e amministratore delegato di un'azienda di pavimentazione, "ma ero convinto Majchrzak mi stesse passando il cappello. Non era mia intenzione, ma ciò non cambia il fatto che abbia ferito il bambino e deluso i tifosi". Le immagini mostrano il tennista che porge il suo cappello a un bambino, prima che Szczerek lo prenda e lo passi alla moglie perché lo metta subito in borsa. "Voglio scusarmi senza se e senza ma con il bambino, con la sua famiglia, con tutti i tifosi e con il giocatore stesso" ha scritto il manager cinquantenne che è stato costretto a chiudere i profili social per la tempesta di insulti che si era abbattuta sui suoi account. "Ho restituito il cappello al bambino e spero che questo abbia almeno parzialmente riparato il danno". A rendere ancora più mastodontica la figuraccia del manager ci ha pensato lo stesso Majchrzak, numero 76 della classifica, che, dopo aver vinto contro il russo Karen Khachanov, testa di serie numero 9, ha voluto incontrare il bambino per regalargli un altro cappellino e altri gadget. A Szczerek, che con la moglie Anna ha fondato un'azienda di pavimentazione nel 1999 e sponsorizza eventi sportivi e atleti polacchi, non è rimasto che andare a quota periscopio.
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