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Estero
Vance striglia l'Europa e irrita la Germania
15-02-2025, 13:27
AGI - Il vero nemico dell'Europa non è nè la Cina nè la Russia, ma è "all'interno", in quei governi che non ascoltano i loro popoli e, anzi, reprimono le voci dissenzienti, portando a una vera e propria "ritirata della libertà d'espressione", nell'Ue come in Gran Bretagna. Chi si aspettava che il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, avrebbe criticato l'Europa soprattutto per l'insufficiente spesa militare, è stato preso alla sprovvista da un discorso dirompente, con cui Vance ha accusato il blocco di aver tradito i valori condivisi con gli Stati Uniti, diventando addirittura simile a quell'Unione Sovietica che le due sponde del Nord Atlantico avevano contrastato insieme durante la Guerra Fredda. Se nella platea del vertice l'intervento di Vance è stato accolto con timidi applausi e sorrisi tirati, per Berlino è stata una vera e propria ingerenza indebita nella campagna per le elezioni del prossimo 23 febbraio. L'autore di "Elegia americana", come già nell'altrettanto esplosiva intervista concessa al 'Wall Street Journal' prima di partire per il summit, è tornato a invitare i partiti politici tedeschi a collaborare con i nazionalisti di Afd, affermazioni accolte con esultanza dalla leader della formazione di estrema destra, Alice Weidel. "No ai muri di fuoco" Non ci devono essere 'muri di fuoco', ha tuonato Vance, con un riferimento chiarissimo all'espressione tedesca 'brandmauer', che indica il 'cordone sanitario' costruito dagli altri partiti intorno ad Afd con il rifiuto di collaborarvi. Parole che Berlino ha accolto come un tentativo di influenzare il voto. "È buona norma che i cittadini di un Paese decidano per chi votare e quali siano i loro principi e non accettino consigli da altri in proposito", ha dichiarato il portavoce del governo federale, Steffen Hebestreit, che ha poi sottolineato quanto le idee di Vance siano "diverse" da quelle del cancelliere, Olaf Scholz, che arriverà a Monaco solo domani, per aprire i lavori della seconda giornata del vertice. Scholz non incrocerà quindi il vicepresidente Usa, in partenza già stasera dopo il cruciale incontro con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, con il quale discuterà un accordo sull'accesso alle terre rare ucraine, contropartita per il sostegno militare americano. Vance, ancora nell'intervista al 'Wall Street Journal', si è smarcato su questo punto dal capo del Pentagono, Pete Hegseth, e ha minacciato l'invio di truppe americane in Ucraina qualora il presidente russo, Vladimir Putin, non accetti la trattativa. "A rischio i valori fondamentali condivisi" Eppure quello che è il tema centrale della Conferenza viene liquidato in poche battute iniziali, nelle quali sono state ribadite la fiducia in un accordo "ragionevole" tra Mosca e Kiev e l'esortazione all'Europa perché spenda di più. Il maggiore problema del vecchio continente, secondo il numero due della Casa Bianca, è pero' un altro: "Perdere i valori fondamentali condivisi con gli Stati Uniti". A questo proposito l'ex senatore si è dilungato sul caso delle elezioni in Romania, annullate dalla Corte Costituzionale dopo la vittoria di un candidato filorusso, affermando che le reazioni soddisfatte giunte da alcune cancellerie europee hanno suscitato "sgomento" oltreoceano. Per il vicepresidente Usa una chiara dimostrazione dello scollamento tra elettori ed eletti europei sta nelle politiche migratorie le cui conseguenze, ha aggiunto, appaiono evidenti nell'attentato avvenuto ieri a Monaco. "Perché questo è accaduto, quante volte ancora deve accadere?", si è chiesto Vance, che ha evocato più volte i fantasmi dell'Urss per accusare i leader europei di rifiutarsi di ascoltare i propri popoli, addirittura "fuggendo impauriti" al loro cospetto. E cita Wojtyla, "non abbiate paura" "Per salvare la democrazia dovete abbracciare quello che la gente vi dice, anche se lo trovate sorprendente, anche se non siete d'accordo", è la sua esortazione, che ha quindi citato il "non abbiate paura" di Giovanni Paolo II, ricordato come uno dei "massimi campioni della democrazia di sempre". Parole che sono state definite "inaccettabili" dal ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius. Nel suo incontro stamane con il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier, e il ministro degli Esteri di Berlino, Annalena Baerbock, Vance aveva lodato il ruolo di "grande alleato" della Germania ma che da questo incontro siano emerse forti divergenze è apparso chiaro dal discorso dello stesso Steinmeier in apertura della conferenza. Il presidente tedesco non ha nascosto le divergenze: la nuova amministrazione americana ha "una visione del mondo diversa dalla nostra". Steinmeier, pur senza nominarlo, ha sferrato quindi un duro attacco a Elon Musk, evocando una "piccola elite imprenditoriale" che cerca di ridefinire le regole della democrazia, la quale non è pero' "un parco giochi per la disgregazione". Parole alle quali Vance, salito sul palco poco dopo, ha risposto con sarcasmo: "Se la democrazia americana puo' sopravvivere a dieci anni di rimbrotti di Greta Thunberg, voialtri potete sopravvivere a qualche mese di Elon Musk".
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