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Così Falcone è entrato nelle banche siciliane per scoprire i soldi mafiosi
Ieri 25-05-25, 19:00
Si accertava, ancora, che il vice direttore della succursale 14 di Palermo della Sicilcassa aveva eseguito, sotto falso nome, l’accredito di assegni per 95 milioni in un libretto di deposito a risparmio di pertinenza del cugino, Giovanni Bontate, e che aveva apposto la falsa firma di girata degli intestatari degli assegni. Si accertava, al riguardo, che gli assegni, per 20 milioni, provenivano da Pietro Inzerillo, fratello di Salvatore Inzerillo
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