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De Niro, Binoche e Favino: la Resistenza di Cannes contro la grande bruttezza
Ieri 14-05-25, 19:29
Era stato facile profeta Thiérry Frémaux, il Délegué Général di Cannes: «Il Festival è politico perché gli artisti sono politici». Così, abbiamo già avuto un intervento molto politico di De Niro sulla «lotta per difendere la democrazia negli Usa» e di Juliette Binoche per rendere omaggio alla fotocronista palestinese Fatima Hassoula. Poi l’attore italiano sulla lettera contro Giuli: «Una delle cose più belle dette negli ultimi tempi è che sia necessario costruire ponti»
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