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La sindrome “Megalopolis”, perché bisogna uscirne per reinventare le città
Oggi 20-07-25, 18:29
La gigantomachia che domina l’urbanistica non è altro che una stanca riproposizione - su una scala amplificata dal nuovo culto pagano della smart city - di una città che si richiude su di sé, tutt’al più si eleva, ma non fuoriesce, non sa letteralmente immaginarsi oltre se stessa e verso l’esterno. E allora il “caso Milano” può essere anche un’occasione nuova per ripensare le priorità del mondo progressista
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