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Estero
Che cosa aspettarsi dalla telefonata fra Trump e Putin
Ieri 19-05-25, 13:20
Tra poche ore, quando in Italia saranno circa le quattro del pomeriggio, il presidente americano Donald Trump e il suo omologo della Federazione russa Vladimir Putin si parleranno al telefono, in una conversazione molto attesa dopo l’ultima, durata circa due ore, del 18 marzo scorso. Alla vigilia di questo importante appuntamento diplomatico, dopo il tour nel Golfo di Trump, l’incontro di ieri, a Roma, del presidente ucraino Volodymyr Zelensky con il vicepresidente americano J. D. Vance e il segretario di stato Marco Rubio, e il mezzo fallimento dei colloqui diretti in Turchia, le aspettative per una svolta nella guerra d’invasione della Russia contro l’Ucraina sono molto alte. “Gli ucraini erano andati a Istanbul più per far vedere agli americani di essere pronti a negoziare sempre e comunque, anche con una delegazione composta in modo tale da non poter prendere decisioni di rilievo. I russi erano arrivati in Turchia per costruire l’illusione negoziale di cui Putin ha bisogno per portare avanti la guerra senza subire troppa pressione”, ha scritto Micol Flammini su queste colonne. In una lunga analisi Matthew Chance, corrispondente capo della CNN per gli affari globali, ha scritto che “la lotta cruciale che si sta combattendo tra le parti in conflitto e i loro alleati è per l'orecchio del presidente degli Stati Uniti, che sembra sempre più frustrato dagli sforzi per mediare la pace. Ecco perché la sua telefonata con Putin, prevista per oggi, potrebbe avere un'importanza cruciale”. Secondo Chance, “Mosca e Kiev fanno a gara per dimostrare che è l'altro il vero ostacolo alla pace, sperando di far cambiare opinione a Trump, almeno per un po', a loro favore. Funzionari europei hanno dichiarato che anche loro parleranno con Trump prima della sua telefonata con Putin, preoccupati dal fatto che il punto di vista di Trump sul conflitto possa essere plasmato da chi parla con lui per ultimo”. Trump e Putin “sembrano già condividere l'incrollabile convinzione che siano solo loro ad avere l'autorità e le capacità personali per risolvere la guerra in Ucraina, mentre gli europei e gli stessi ucraini alla fine faranno ciò che viene loro detto”, scrive Chance. “Trump è un presidente che detesta una diplomazia attentamente pianificata”, si legge in un editoriale del Washington Post. “Il più delle volte sembra improvvisare, e questo a volte porta a dei progressi. L'ultima settimana ne ha dimostrato le possibilità, ma anche le insidie”. Quel che è certo, è che il piano di pace di Trump, che aveva promesso di voler risolvere la guerra in Ucraina in cento giorni, è in ritardo di quasi tre settimane. E nel frattempo, l'Ucraina è quotidianamente sotto attacco.
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