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                                                Estero
                            Elezioni New Jersey: la candidata democrati Sherrill accusata di giocare troppo in difesa
                                
                                Ieri 31-10-25, 15:36                            
                                                            Milano. In un anno che non prevede elezioni a livello federale, l’attenzione della politica statunitense si sposta sugli stati che quest’anno eleggono il governatore. Tra questi, interessante è il New Jersey: da sempre considerato in bilico per quanto concerne la politica locale, tanto che non vota un governatore dello stesso partito per tre mandati consecutivi dagli anni ’60, ora sembra contendibile anche nelle elezioni nazionali. Nonostante non voti alla carica di presidente un repubblicano da George H. W. Bush nel 1988, all’ultima tornata Donald Trump ha ottenuto un ottimo risultato, perdendo di appena 6 punti: nel 2020, lo svantaggio rispetto a Joe Biden era di 16 punti. Questo infonde coraggio al candidato repubblicano Jack Ciattarelli, che cerca di riportare il Partito repubblicano alla vittoria dopo otto anni di governo democratico. Già candidato nel 2021, aveva condotto una campagna molto critica della gestione della pandemia di Covid-19: aveva attaccato il governatore Murphy per la gestione delle case di riposo durante il picco dei contagi e per aver avallato gli obblighi di indossare la mascherina e vaccinarsi, indebolendo la libertà di scelta dei cittadini. In questa campagna elettorale, Ciattarelli promette di abbassare le tasse sulla proprietà, combattere l’immigrazione illegale e restituire ricchezza ai cittadini. Il suo rapporto con il presidente Trump è interessante: nel 2015 lo definiva “un ciarlatano”, nel 2020 si è schierato con lui, sebbene abbia condannato il fallito golpe del 6 gennaio, oggi afferma di essere un suo sostenitore e ha dichiarato che darebbe “dieci” ai primi mesi del secondo mandato del tycoon. Quando gli viene chiesto conto delle sue affermazioni di dieci anni fa, afferma che anche il vicepresidente J. D. Vance aveva paragonato Trump a Hitler, prima di ricredersi. Nonostante questo, consapevole del fatto che il New Jersey non è uno stato di militanti trumpiani, non ha mai fatto un comizio insieme al presidente. L’avversaria di Ciattarelli, la deputata democratica Mikie Sherrill, dice che votare il suo avversario corrisponde a votare Trump, cercando di legare a doppio filo il candidato al movimento Maga. Sherrill, nata e cresciuta in Virginia, ex ufficiale di Marina ed ex procuratrice federale, è entrata alla Camera durante le elezioni di midterm del 2018 che videro la grande affermazione democratica contro Trump. Fa parte dell’area moderata del partito e per questo non è apprezzata dai più radicali, che le contestano di non aver preso posizione sui rimpatri forzati dei migranti irregolari messi in atto da Trump e sui diritti delle persone transgender. La posizione di alcuni democratici è che Sherrill, consapevole di un vantaggio nei sondaggi che sta tra i 5 e i 10 punti percentuali, stia giocando eccessivamente in difesa, evitando di esporsi sui temi più polarizzanti per evitare di inimicarsi possibili elettori. Nelle ultime settimane i due candidati si sono attaccati più volte sul piano personale. Ciattarelli ha scoperto che Sherrill non ha potuto prendere parte ai festeggiamenti del suo anno di laurea all’Accademia della Marina, in un periodo in cui la scuola aveva scoperto frodi durante alcuni esami da parte degli studenti. Sherrill ha dovuto dichiarare che non le era stato dato il permesso perché si è rifiutata di fare il nome di alcuni compagni ai vertici della scuola. Di contro, Sherrill ha accusato Ciattarelli di essere responsabile della morte di più di diecimila cittadini del New Jersey durante la crisi degli oppioidi, per via di un paper apparso su una pubblicazione medica di cui lui è proprietario che ha reso più semplice prescrivere farmaci a base di oppiacei. Ciattarelli ora vuole portare Sherrill in tribunale. L’affluenza rischia di essere bassa, per via della mancanza di elezioni federali in concomitanza, e questo rende la sfida molto aperta: un’affermazione di Sherrill potrebbe aiutare l’ala moderata a mantenere la guida del partito, ma una sua sconfitta, inattesa fino alle ultime settimane, potrebbe invece aprire definitivamente la strada alla linea del populismo economico di sinistra che il candidato sindaco Zohran Mamdani sta testando nella vicina New York.
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