s

Sport
Il Napoli ha vinto lo scudetto. Un'altra grade festa può iniziare
Ieri 23-05-25, 21:58
La prima volta che parlò da allenatore del Napoli, Antonio Conte disse che "c'è da dire una sola cosa, non solo ai tifosi, a tutto l'ambiente napoletano: amma faticà!". La seconda volta che parlò da allenatore del Napoli, Antonio Conte sottolineò che "dobbiamo parlare poco. Non facciamo proclami. Stiamo zitti e pedaliamo. Il Napoli deve cancellare il decimo posto dello scorso campionato. Non posso promettere la vittoria, ma saremo competitivi". La terza volta che parlò da allenatore del Napoli, Antonio Conte, suggerì che "il Napoli non è da decimo posto, deve stare più in alto". Quanto in alto gli chiesero. Lui sorrise e non rispose. C'era da aspettarsi un posto in Champions League. Forse anche un Napoli tra le prime tre. Perché dalla stagione 2011-2012, quando Antonio Conte si siede su una panchina di una squadra italiana va così. Il Napoli ha vinto lo scudetto, un altro scudetto, il primo a marchio Antonio Conte, il primo dopo l'incredibile festa cittadina per celebrare Luciano Spalletti e i suoi uomini. Napoli, raccontava Anna Maria Ortese, "è città di guizzi felici e sprofondi di dolore incapace di mantenere un galleggiamento sereno nel golfo della vita". Il Napoli dopo la festa del primo scudetto dopo l'èra Maradona, diventò la nemesi della squadra vincente che fu solo pochi mesi prima. Subì l'abbandono di Luciano Spalletti, consapevole che ripetere l'impensabile era impossibile. Quasi cinematograficamente Aurelio De Laurentiis mise in scena la farse del Napoli campione d'Italia. Una rappresentazione tremendamente brutta dello spettacolo assai piacevole che fece ballare, cantare, divertire, sognare Napoli per giorni, settimane, addirittura mesi. Anzi, che fa ballare ancora. Uno sprofondo necessario per ricostruire, per abbandonare figure che avevano osato metterlo in disparte nella scena. Quasi a dire: se devo fare un passo a lato sarò io a deciderlo. Aurelio De Laurentiis un mezzo passo a lato dal centro della scena ha deciso di farlo davvero. Ci ha piazzato il santo taumaturgo, quell'Antonio Conte che ovunque va vorrebbe fare l'allenatore, il direttore sportivo, il direttore tecnico e pure il giocatore e già che c'è anche il presidente. A fare l'allenatore però Antonio Conte è assai bravo, quindi chiunque gli perdona tutto il resto. Nella recita teatrale napoletana, tutto è iniziato in farsa. Il primo Napoli di Antonio Conte viene preso a pallate dall'Hellas Verona al Bentegodi. Ma in maniera tanto sfacciata e mesta che è venuto subito il sospetto che l'allenatore avesse deciso di perdere quella partita per sfidare la società un po' col braccino corto in tema di rinforzi. Gli acquisti, quelli che chiedeva Antonio Conte, arrivarono e il Napoli iniziò a vincere. Anche dopo l'addio alla squadra e alla città, tormentato e tormentoso, farsesco pure quello, di Khvicha Kvaratskhelia, proprio a metà della stagione che lo avrebbe ufficialmente santificato a Napoli. Aurelio De Laurentiis aveva sì fatto un passo a lato, ma voleva comunque il suo posto sulla scena. Antonio Conte ha festeggiato un nuovo scudetto. Napoli è pronta a vivere una nuova lunghissima festa. Antonio Conte forse si è già stufato di questa "meravigliosa napoletanità". Forse andrà altrove. Forse seguirà le orme di Luciano Spalletti. Forse sospetta anche lui che Anna Maria Ortese aveva ragione.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Il Foglio
Ieri, 21:58
Il Napoli ha vinto lo scudetto. Un'altra grade festa può iniziare
Il Foglio
Ieri, 19:57
Attacco con coltello ad Amburgo, 12 feriti, un arresto
Il Foglio
Ieri, 17:23
Giro d'Italia, il veloce cammino di fede di Pedersen
Il Foglio
Ieri, 16:12