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L'Inter spaesata si affida a Cristian Chivu
Ieri 06-06-25, 09:43
Ventisei anni dopo l’ultima volta, l’Inter torna ad essere guidata da un tecnico rumeno. Allora fu (in verità non con grandi risultati) Mircea Lucescu. Ora tocca invece a quel Cristian Chivu che dell’Inter (oltre che di Ajax e Roma) è stato anche giocatore. E in che periodo poi: il quarantaquattrenne di Reșița ha infatti fatto parte della squadra che José Mourinho guidò al Triplete nel 2010. Come Lucescu, anche Chivu si siede sulla panchina dell’Inter in un momento non facile per il club nerazzurro. Nel 1998 infatti Mircea venne chiamato a sostituire un Luigi Simoni che stava facendo bene ma che, agli occhi dell’allora proprietario massimo Moratti, non esprimeva un calcio piacevole e in linea con le potenzialità di una squadra che poteva contare fra gli altri su Ronaldo Luís Nazário de Lima (il Ronaldo originale) e Roberto Baggio. E così, mentre riceveva a Coverciano la Panchina d’oro, a Simoni veniva contestualmente annunciato l’esonero. Il regno di Lucescu durerà però ben poco per una stagione che, alla fine, vedrà avvicendarsi in panchina altri due tecnici (Luciano Castellini e Roy Hodgson). Venendo ai giorni nostri, anche Chivu approda ad Appiano Gentile in una situazione turbolenta, con una finale di Champions persa in malo modo contro il Paris Saint-Germain e il successivo addio di Simone Inzaghi tecnico che, comunque si voglia considerare il suo ciclo nerazzurro, lascia l’Inter dopo aver registrato la miglior percentuale di partite vinte nella storia del club (65 per cento). Intendiamoci: Chivu non era la prima scelta di Beppe Marotta. Prima di lui il presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato dell'Inter aveva infatti puntato su Cesc Fàbregas, in rampa di lancio dopo il bel campionato condotto a Como. Il club lariano però (di cui Fàbregas è anche azionista) ha detto no, mettendosi di traverso al trasferimento che avrebbe condotto l’ex centrocampista della nazionale spagnola dal Lago a Milano. Dopo il catalano sembra che i dirigenti interisti abbiano sondato anche Patrick Vieira, con quest’ultimo che ha manifestato l’intenzione di restare sulla tolda di comando del Genoa. E così, ecco arrivare la virata su Chivu. Una terza scelta, ma non è detto che questo sia un male (le risposte, come sempre, le fornirà il campo). Certamente, più che il nome a inquietare i tifosi dell’Inter è la modalità con la quale si è arrivati a questa scelta. In questo contesto, la società nerazzurra è parsa colta di sorpresa e impreparata di fronte alla scelta di Inzaghi, che ha deciso di accettare la faraonica proposta dell’Al-Hilal. Possibile che nessuno avesse avuto sentore del possibile addio del tecnico piacentino? Da qui la sensazione di un casting per la successione un po’ improvvisato e ovviamente affrettato, causa incombente inizio del Mondiale per club. Alla fine quindi tocca a Chivu, alle spalle soltanto 13 partite di Serie A (3 vittorie, altrettante sconfitte e 7 pareggi) alla guida del Parma, squadra presa in situazione disperata e condotta alla salvezza sotto la sua gestione. Prima, un’esperienza di tre stagioni con la Primavera dell’Inter. Basterà per riportare l’Inter in vetta?
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