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L'Italia del volley femminile è campione del mondo
Ieri 07-09-25, 16:38
A rompere l'equilibrio tra due squadre talentuose che hanno espresso per quattro set un gioco diverso, non sempre bellissimo ma comunque piacevole, è stato il meno nobile dei colpi. Un pallone spinto a due mani saltando a rete da Gaia Giovannini, schiacciatrice della Megavolley di Vallefoglia. Punto. Sei pari al tie break. Da lì, da quella palla mandata nella metà del campo con furbizia, fuggendo pure dalla bellezza del gesto della schiacciata, la Nazionale turca si è spenta, quella italiana ha preso motivazione e vigore sino all'8-15 finale. Turchia-Italia, 2-3, l'Italia ha vinto il Mondiale ventitré anni dopo la prima e unica volta, trecentonovantadue giorni dopo l'oro olimpico a Parigi 2024. Quel giorno, quell'11 agosto del 2024, la Nazionale italiana di pallavolo femminile dominò le americane, alla stessa maniera che aveva dominato tutte le altre rivali in quella edizione dei Giochi olimpici. Non è andata così a questi Mondiali. E forse questa è stata la vera novità introdotta da Julio Velasco. Perché la generazione più talentuosa della storia del volley femminile italiano aveva sempre vinto dominando il gioco. Quando non ci riusciva, si innervosiva, si scoraggiava, perdeva. Il commissario tecnico è riuscito a eliminare la necessità della perfezione. E quella palla spinta a due mani nella metà campo avversaria da Gaia Giovannini è proprio quell'imperfezione vincente che mancava alle donne azzurre. Ed era assai difficili essere perfette oggi dopo la faticaccia di sabato contro il Brasile, dopo quel recupero che è stato un'altalena di preoccupazione, senso di fine imminente ed eccitazione totale e totalitaria per una vittoria che sembrava sfuggita, ma che è stata acchiappata per la canotta nel momento giusto. L'Italia era partita bene. Aveva giocato un primo set di ottima fattura chiuso 23-25. Poi era sparita nel secondo, presa a pallonate dalle atlete turche per 25-13 quasi senza provare neppure a opporre resistenza. Il terzo set era partito bene, poi si è trasformato in una gara punto a punto (24-26), forse il momento più alto della finale, grazie anche a Paola Egonu che ha deciso di concedere al pubblicco del Palazzetto dello sport Huamark di Bangkok la miglior versione di se stessa. Il peggio l'ha messo in campo il set successivo: 25-19, C'è voluto anche questa volta il tie break. Un tie break che era iniziato simile a quello contro il Brasile, ma che poi, dopo il colpo di Gaia Giovannini, si è assai semplificato sino all'8-15 finale, quello che sancisce la trentaseiesima vittoria di fila di una Nazionale che sta segnando un'època pallavolistica.
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