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Politica
Max Romeo (Lega): "Mai la Lombardia a Meloni. Sia accomodante. Io mi ricordo quando La Russa sbraitava"
Oggi 09-10-25, 06:00
“Io non cederò mai la Lombardia a FdI. Io non metto la mia firma, non consegnerò la mia regione a Meloni”. Parla Massimiliano Romeo al Foglio, capogruppo della Lega al Senato, segretario della Lega lombarda, dopo l’accordo del centrodestra sulle regionali. Meloni? “Me la ricordo quando aveva il quattro per cento. Ricordo Ignazio La Russa che sbraitava per avere posti in regione. Sulla Lombardia la premier deve essere accomodante. Per noi vale più di un ministero a Roma. Io non mollo”. Romeo, è vero che cederà presto la Lombardia a Meloni? “No. Io non lo farò”. E’ Lega champagnina. Piuttosto che cedere la Lombardia a Meloni, Romeo occupa Pontida. Romeo lotta, Max Romeo (fratello di Filippo Champagne) risponde con bollicine al Foglio. Lasciare o resistere? “Meloni sulla Lombardia dovrà essere responsabile, tenga unita la coalizione così come faceva Silvio Berlusconi. Salvini è stato per anni accomodante con lei, adesso Meloni sia accomodante con noi”. Siamo al Senato dove apprendiamo da fonti FdI: “Salvini questa volta non può bluffare. Ci serve un impegno scritto da parte di Romeo” (dopo la nota congiunta del centrodestra, l’ufficializzazione di Alberto Stefani candidato in Veneto, arriva la nota di Salvini che dice: “Il candidato in Lombardia non è legato al Veneto. Sarà annunciato al momento opportuno, riconoscendo il diritto di individuare il candidato presidente, da scegliere in coalizione, al partito con il più recente peso elettorale in Lombardia precedente le elezioni). Caro Romeo, insomma ha firmato o no? “Io non ho firmato nulla”. E’ consapevole che le vogliono lasciare il cerino in mano? Chi è Meloni? “Una presidente che rispetto ma ricordo quando FdI era uno dei tanti piccoli partiti del centrodestra. Ho dei ricordi precisi. Ricordo Ignazio La Russa come era insistente nelle sue richieste malgrado FdI avesse percentuali basse, al quattro per cento. Loro, FdI, sono oggi al trenta, ma noi, la Lega, siamo al dieci per cento. L’obiettivo di Meloni qual è?”. Sembra chiarissimo: portarvi via la Lombardia, candidare Carlo Fidanza al posto di Attilio Fontana, il Cambronne di Varese, l’eroe di “col cazzo, che la Lega si vannaccizza”. Cosa risponde a Giovanni Donzelli, responsabile di FdI? “Che in Lombardia si vota fra tre anni che oggi conta la tenuta della maggioranza. Ma sono il segretario della Lega lombarda e io non accetterò”. Non conta quello che vuole Meloni. Romeo, se ne frega? “Siamo una coalizione e credo che prima di tutto viene l’unità”. Volete tutto: Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia… “La Lombardia è il cuore della Lega e aggiungo: la presidenza della Lombardia per noi, che siamo del partito del territorio, vale più di un ministero a Roma”. Si mette male. Romeo non si adegua. “L’unica dichiarazione ufficiale che posso fare è questa: in Lombardia fra tre anni sceglieremo il candidato migliore. E’ il massimo. Più di così niente. Ripeto eravamo rispettosi con FdI anche quando eravamo al governo con il M5s”. Rome, ultima parola? “Non mollo”.
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