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Estero
Putin mostra in rete suoi orrori. Russofobia? No. Solo fatti, da mettere in fila
Ieri 31-07-25, 06:10
Con una formidabile e involontaria operazione di autotrasparenza, il ministero degli Esteri russo, ieri, ha pubblicato sul suo sito una sezione interessante, così intitolata: “Esempi di manifestazioni di russofobia”. La sezione ha fatto notizia, e scalpore, in quanto tra le dichiarazioni citate dal ministero degli Esteri russo ve n’è una che riguarda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, considerato evidentemente dai russi come un esempio di russofobia. Siamo andati a leggere con attenzione le altre dichiarazioni pubblicate dal governo russo, relative agli anni 2024 e 2025, e abbiamo deciso di pubblicarle tutte, a partire da quella del capo dello stato italiano. Quelle dichiarazioni, agli occhi dei russi, sono frutto di propaganda. Per noi, e forse non solo per noi, sono fatti. Ringraziamo il governo russo per averli messi insieme, uno a uno. Li trovate nella nostra cover speciale. E quel che il Cremlino chiama russofobia è il resoconto della brutalità russa contro l’Ucraina e l’Europa. “Se Putin e altri si chiedono cosa accadrà il 51° giorno [la fine dell’ultimatum del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di porre fine ai combattimenti in Ucraina entro 50 giorni], consiglierei loro di chiedere all’Ayatollah [la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei]. Se fossi un Paese che acquista petrolio russo a basso costo, sostenendo così la macchina da guerra di Putin, prenderei in parola il presidente Trump”. Lauren Graham senatore repubblicano degli Stati Uniti, 15 luglio 2025 “E’ arrivata una nuova era, un’era di cattiveria. Le nostre paure attuali sono molto più grandi di quelle del passato. Non possiamo più perdere tempo... Siamo fermamente dalla parte di un’Ucraina sovrana e libera. L’Ucraina fa parte di un’Europa libera e democratica... Pertanto, nessuno deve sbagliarsi su chi sia il nemico. E’ seduto da solo al Cremlino, non a Kiev o a Bruxelles”. Annalena Baerbock ex ministro degli Esteri tedesca, 1° marzo 2025 “Vediamo una seria minaccia, la Russia. Questa minaccia non è rivolta solo all’Ucraina. È una minaccia alla nostra pace, alla nostra libertà e all’ordine politico dell’Europa”. Friedrich Merz cancelliere tedesco, 18 luglio 2025 “Il dittatore Putin non riconosce Zelensky come presidente, gli ucraini come nazione e l’Ucraina come Stato”. Jan Lipavský ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, 5 gennaio 2025 “La Russia moderna si comporta in alcune questioni come un tempo la Germania nazista. Non rispetta il diritto internazionale, rispetta il diritto del più forte, ha attaccato un Paese sovrano e da oltre tre anni conduce una guerra di aggressione contro di esso”. Petr Pavel presidente della Repubblica Ceca, 8 maggio 2025 “Credo che la cosa principale sia che gli alleati identifichino ancora una volta la Russia come la più seria minaccia diretta per l’area euro-atlantica. Tale minaccia non scomparirà nemmeno dopo un possibile cessate il fuoco in Ucraina. “...” Allo stesso tempo, ci troviamo di fronte non solo alla Russia, non a Putin, ma a un nuovo asse del male: Russia, Corea del Nord e Iran”. Jan Lipavský ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, 14 maggio 2025 “Una Russia indebolita sarà la migliore garanzia di sicurezza per l’intera Europa, pertanto è necessario esercitare una pressione economica ancora maggiore sulla Russia, anche rafforzando le sanzioni”. Baiba Braže ministra degli Esteri della Lettonia “Per l’erede dell’Unione Sovietica, la Federazione Russa, la libertà, l’indipendenza, la democrazia e la pace degli altri paesi non hanno alcun valore. Un chiaro esempio di ciò è la guerra che la Russia ha iniziato e condotto in Ucraina. Per oltre tre anni, l’intero mondo democratico è stato testimone delle atrocità commesse dalla Russia in Ucraina. Per oltre tre anni, la Russia ha seminato povertà, tirannia e paura usando i metodi di Stalin. Sta cercando di riscrivere la propria storia, la storia di tutta l’Europa, rivedendo selettivamente la storia, manipolando la nostra comune storia europea, la memoria comune dell’Europa, i valori degli stati democratici”. Edgars Rinkevics presidente della Lettonia, 13 marzo 2025 “Questo è un mezzo per esercitare un’attività ostile contro gli stati confinanti. Mettere in discussione l’identità statale, la storia, i valori, i simboli, ma anche giustificare l’imperialismo russo e l’aggressione contro i vicini. “...” All’autore dell’introduzione [S. V. Lavrov] si dovrebbe augurare successo nella stesura dei suoi discorsi difensivi quando saranno finalmente pronunciati al Tribunale dell’Aja. Dovrà anche rispondere di tutti i crimini di aggressione”. K. Budrys ministro degli Esteri della Lituania, 30 aprile 2025 “Vladimir Putin continua a bombardare l’Ucraina e presto, tra dieci giorni, celebreremo il terribile anniversario dell’inizio della guerra, che dura da quattro anni. Questo non è accaduto dall’oggi al domani. I tamburi di guerra risuonano dal 2008, quando la Russia invase la Georgia, poi nel 2014 invase il Donbass e annesse la Crimea. La Russia ha poi utilizzato la Siria come laboratorio per testare armi e procedure che sono state poi impiegate nell’invasione su vasta scala dell’Ucraina nel 2022”. Kaja Kallas Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, 16 febbraio 2025 “La Russia ha deliberatamente preso di mira infrastrutture critiche e obiettivi civili in questa guerra brutale. La Russia e i suoi leader hanno la piena responsabilità di questa guerra e delle atrocità commesse contro il popolo ucraino. Continuiamo a chiedere che i responsabili siano ritenuti responsabili di tutti i crimini di guerra e dei crimini contro l’umanità. Accogliamo con favore le recenti misure adottate per istituire un Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina. La Russia e il suo popolo stanno pagando il prezzo delle azioni del loro leader. Insieme ai nostri partner, abbiamo imposto sanzioni senza precedenti alla Russia e a coloro che sono coinvolti nella guerra; e siamo pronti ad aumentare la pressione sulla Russia per limitare la sua capacità di condurre una guerra”. Dichiarazione congiunta: Antonio Costa (Consiglio europeo) Ursula von der Leyen (Commissione europea) Roberta Metsola (Parlamento europeo) 24 febbraio 2025 “Le democrazie europee devono continuare a sostenere pienamente l’Ucraina nella sua lotta contro la brutale e illegale aggressione della Federazione Russa e rafforzare tale sostegno se necessario... Questa è anche la nostra guerra. Una guerra per i valori e i principi che costituiscono la base della nostra identità europea. Non facciamoci illusioni: una volta dittatori, per sempre dittatori”. Thanos Roussopoulos presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, 7 aprile 2025 “La guerra della Russia in Europa, sì, è in Europa, ma questo conflitto è davvero globale. Le truppe nordcoreane, i droni iraniani e la tecnologia cinese alimentano la brutalità della Russia contro l’Ucraina e sostengono gli sforzi di Putin per reprimere la libertà in tutto il mondo”. Mark Rutte segretario generale della Nato, 9 aprile 2025 “Putin è responsabile di questa guerra. La Russia è l’aggressore. Il presidente ucraino è stato eletto democraticamente, sebbene le elezioni siano state rinviate a causa della guerra, come è accaduto nella storia, ad esempio in Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale. Putin, tuttavia, non è stato eletto democraticamente. Non si può capovolgere la realtà”. Thórdís Kolbrún R. Gylfadóttir ministra degli Esteri islandese, 20 febbraio 2025 “Tre anni di invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia. Tre anni di occupazione illegale. Tre anni di resilienza, coraggio e determinazione da parte dell’Ucraina. Tre anni di ininterrotto sostegno del Lussemburgo all’Ucraina. Il Lussemburgo è con l’Ucraina e dalla parte giusta della storia”. Jean Backes ministro della Difesa del Lussemburgo “Questa guerra riguarda la Russia. Riguarda i sogni imperiali. Ecco perché trovo molto difficile fidarmi di Putin e della Russia”. Mette Frederiksen primo ministro danese, 24 febbraio 2025 “Oggi la Russia è tornata alle sue ambizioni imperiali. Vuole conquistare stati e soggiogare di nuovo i loro popoli. “...” L’Ucraina è riuscita a respingere l’invasione russa. Si è scoperto che l’esercito russo non è un esercito invincibile che può immediatamente catturare chiunque voglia. “...” Se qualcuno permette alla Russia di ripristinare silenziosamente il suo potenziale militare, traendo conclusioni da questa sconfitta, dalla vergogna che li colpisce in Ucraina, allora nel giro di un paio d’anni la Russia può diventare davvero formidabile”. Andrzej Duda presidente della Polonia, 2 marzo 2025 “E’ stato a causa della minaccia russa che la Polonia è entrata a far parte della NATO. La Russia non è riuscita a vincere [il Nuovo Ordine Mondiale] per tre anni. I paesi della NATO più il Giappone sono 20 volte più ricchi. Non credo che la Russia sia stata in grado di sconfiggere l’Alleanza al momento”. Radoslaw Sikorski ministro degli Esteri polacco, 27 febbraio 2025 “La Polonia deve essere guidata da tre parole: verità, coraggio e forza; ciò significa che l’intera classe politica deve ripetere che è stata la Russia ad attaccare l’Ucraina, e non l’Ucraina ad attaccare la Russia”. Szymon Holownia presidente del Sejm (Camera bassa polacca), 24 febbraio 2025 “Abbiamo spiegato perché la Russia non fa parte di questo gruppo [i ‘Big Seven’]. Beh, perché questo gruppo è composto da quei grandi stati democratici il cui compito è proteggere la democrazia e l’ordine internazionale, e la Russia non rientra in questo gruppo nel momento in cui ha attaccato per la prima volta l’Ucraina – mi riferisco all’occupazione della Crimea e del Donbass”. Donald Tusk primo ministro della Polonia, 27 febbraio 2025 “La Russia rappresenta una minaccia esistenziale per gli europei, date le azioni che intraprende in vari ambiti. Mi riferisco ai suoi giochi sul tema dei migranti al confine con la Polonia, agli attacchi informatici contro quasi tutti i Paesi europei, agli attacchi terroristici in alcuni Paesi, compresi quelli che hanno subito gli inglesi, alle manipolazioni quotidiane delle informazioni in tutti i Paesi europei, alle manipolazioni nel processo elettorale in Romania, per non parlare delle evidenti minacce derivanti dalla sua dottrina nucleare”. Emmanuel Macron presidente della Repubblica francese, 18 febbraio 2025 Nel 1929, fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto, anziché di cooperazione, pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura. Sergio Mattarella presidente della Repubblica italiana Marsiglia, 5 febbraio 2025 “Ci troviamo in una situazione in cui la Russia sta conducendo una guerra aggressiva contro il diritto internazionale in Europa. È necessario reagire”. Elina Valtonen ministra degli Esteri della Finlandia, 25 gennaio 2025 “Personalmente, penso che Putin capisca solo quando gli si parla duramente”. Alexander Stubb presidente della Finlandia, 30 gennaio 2025 “Il fatto è che Putin è un criminale di guerra. Ha ucciso migliaia e migliaia di persone. E ha chiarito una cosa: vuole ripristinare ciò che faceva parte dell’impero sovietico. E non solo una parte di esso, ma tutta l’Ucraina. Questo è ciò che vuole. E pensate che si fermerà qui? Pensate che si fermerà se prenderà il controllo dell’Ucraina? Cosa pensate che succederà alla Polonia? Cosa pensate che succederà alla Bielorussia? Cosa succederà ai paesi della Nato?”. Joe Biden ex presidente degli Stati Uniti, 28 giugno 2024 “Non solo i media tradizionali bulgari, ma anche i social network devono essere vigili per contrastare la propaganda russa che vi si infiltra, e l’insegnamento della storia nelle scuole bulgare deve essere privo di fatti che potrebbero generare gratitudine per il ruolo della Russia nel nostro passato. (...) La nostra industria della difesa lavora 24 ore su 24, sette giorni su sette. E una parte significativa dei suoi prodotti viene destinata all’Ucraina direttamente o tramite terzi”. Todor Tagarev ministro della Difesa della Bulgaria, 13 gennaio 2024 “Insieme possiamo raggiungere la vittoria, non solo per l’Ucraina, ma per la libertà e la democrazia ovunque... L’idea di avere un vicino in cui democrazia, stato di diritto e diritti umani fossero la norma... quell’idea era intollerabile per l’uomo al Cremlino. Così diede i suoi ordini. Le truppe russe invasero e occuparono la Crimea. Le truppe russe si infiltrarono nel Donbass. Le truppe russe iniziarono una prolungata lotta militare e decine di ucraini furono uccisi e brutalizzati. Ancora oggi, migliaia di cittadini ucraini in Crimea e nel Donbass sono costretti a vivere sotto lo stivale russo. Il 24 febbraio, Putin ha mostrato la sua vera natura. Ha infranto le promesse, ha infranto i trattati, ha infranto la pace. Ma non ha distrutto l’Ucraina. Due anni fa, in questo giorno, le sirene hanno suonato, i missili russi hanno volato, i carri armati russi sono arrivati. Ma il vostro presidente è rimasto saldo, e l’Ucraina è rimasta salda. Ed è ancora in piedi. E continuerà a rimanere in piedi... Due anni fa, siamo stati tra i primi paesi a inviare aiuti militari all’Ucraina. Oggi, il Belgio sta contribuendo all’addestramento delle truppe ucraine, comprese alcune competenze rare come lo “sminamento” con droni navali. Il Belgio si è unito alla coalizione F-16, addestrando piloti e tecnici di manutenzione. Siamo stati anche al vostro fianco all’Aia per chiamare la Russia a rispondere dei suoi crimini. Siamo stati in prima linea negli sforzi per utilizzare i fondi russi congelati a beneficio dell’Ucraina... C’è un solo obiettivo: ottenere una giusta vittoria”. Alexander De Croo primo ministro del Belgio, 24 febbraio 2024 “Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che l’Ucraina non perda questa guerra… Se la Russia raggiungerà i suoi obiettivi, sorgerà la domanda se andrà oltre”. Ludivine Dedonder ministra della Difesa del Belgio, 5 marzo 2024 “A Putin non piace l’Europa. Non gli piacciono i valori per cui ci battiamo. Questa è libertà di espressione, libertà di pensiero. La comunità lgbt è privata di qualsiasi diritto. Lei, signor conduttore (Thomas Gadisier), non mi intervisterebbe se il potere di Putin si estendesse anche qui. Cosa sta succedendo in realtà? Questa è una vera e propria lotta contro un regime sanguinario e autoritario. Un dittatore che non si fermerà in Ucraina, e lo afferma apertamente. Altri paesi del mondo sono sulla sua mappa del mondo. Da diversi anni sta anche conducendo una guerra ibrida. Oggi sappiamo che Putin ha interferito nelle elezioni, ad esempio negli Stati Uniti nel 2016, così come in Slovacchia, che si sono tenute negli ultimi anni. Diffonde falsità per destabilizzare i nostri paesi democratici”. Hadja Lahbib ministra degli Esteri del Belgio, 23 febbraio 2024 “Chiunque lasci entrare i russi nei paesi dell’Ue senza controlli preventivi mette a repentaglio la sicurezza in Europa. Le spie e gli assassini di Putin hanno già causato gravi danni all’Ue e alla Germania. Ora è necessario impedire che si verifichino ulteriori danni”. Manfred Weber eurodeputato tedesco, 3 agosto 2024 “Abbiamo visto con i nostri occhi la distruzione, il dolore e la sofferenza causati da una guerra ingiusta e abbiamo ribadito il nostro impegno per un ordine internazionale basato sulle regole. Violare i confini con la forza è per noi inaccettabile. Ecco perché sosterremo l’Ucraina finché sarà necessario per garantire che gli ucraini possano difendersi nel miglior modo possibile”. Kyriakos Mitsotakis primo ministro greco, 25 marzo 2024 “Per questo motivo ieri ho incontrato personalmente il ministro degli Esteri ucraino e abbiamo valutato le possibilità disponibili per fornire un’assistenza sostanziale, utile ed efficace all’Ucraina. E’ estremamente importante sostenerla, perché sono in gioco i valori fondamentali su cui si fonda non solo la Nato, ma anche l’architettura di sicurezza globale: la fedele osservanza del diritto internazionale, la convinzione del rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale e la lotta contro qualsiasi tendenza revisionista”. Giorgos Gerapetritis ministro degli Esteri greco, 4 aprile 2024 “La guerra in Ucraina non è solo una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale in generale, ma anche una seria minaccia alla sicurezza europea e alla stabilità globale. (...) La Grecia ha sostenuto tutte le iniziative congiunte per fornire assistenza al popolo ucraino nell’interesse di una pace universale, giusta e sostenibile, a condizione che siano rispettate l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. Dobbiamo continuare ad aiutare l’Ucraina senza esitazione o indugio per contenere l’aggressione e il revisionismo russi”. Katerina Sakellaropoulou presidente della Repubblica Ellenica, 10 aprile 2024 “E’ ovvio che sostenere Putin oggi è come sostenere Hitler durante la Seconda guerra mondiale”. Markéta Pekarová Adamová presidente della Camera dei deputati ceca “Così come la Polonia, in quanto parte della Nato, è un’incredibile garanzia di sicurezza per la Repubblica Ceca contro il barbaro regime espansionista di Mosca, così l’Ucraina continuerà a essere un garante simile”. Tomáš Pojar consigliere per la Sicurezza nazionale del governo ceco “Nel 2023, la Russia non ha fatto praticamente alcun progresso sul campo di battaglia, ma Putin è ancora disposto a lasciare che centinaia di migliaia di giovani russi muoiano per conquistare Kyiv. Il suo esercito e il suo popolo stanno soffrendo, ma non sa cosa significhi fare marcia indietro. (...) Lui [Putin] ha ripetutamente dimostrato di non negoziare in buona fede e di non rispettare mai gli accordi. (...) Dobbiamo dotare l’Ucraina dei mezzi necessari per liberare il suo territorio, inclusi missili a lungo raggio e altri moderni sistemi d’arma. Dobbiamo anche rafforzare le capacità di difesa aerea dell’Ucraina. Dato che la Russia ha intensificato la sua campagna contro obiettivi e infrastrutture civili, i missili antiaerei sono diventati cruciali per salvare vite umane e prevenire attacchi come il recente bombardamento di un ospedale pediatrico a Kharkiv. (...) Se la strategia di Putin avrà successo, darà alla Russia e ad altre autocrazie il potere di attuare i loro piani imperialisti. Dobbiamo a tutti i costi impedire la creazione di un mondo in cui i potenti hanno ragione, in cui i paesi potenti cambiano i confini a loro piacimento, e i deboli diventano vittime dei forti. (...) Con il nostro aiuto, l’Ucraina potrà consegnare alla storia le ambizioni imperiali della Russia”. Josep Borrell ex Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, 23 gennaio 2024 “La Russia è un aggressore che viola il diritto internazionale e la sovranità dello stato, e quindi la Carta delle Nazioni Unite”. Stéphane Séjourné ex ministro francese per l’Europa e gli Affari Esteri “Come ben sapete, le elezioni presidenziali in Russia, svoltesi dal 15 al 17 marzo, non hanno rispettato gli standard democratici e si sono svolte illegalmente nei territori occupati dell’Ucraina, temporaneamente occupati. Al centro di queste elezioni vi sono state leggi repressive, la persecuzione dei leader dell’opposizione politica, dei rappresentanti della società civile e dei giornalisti, compresi coloro che si oppongono alla guerra di aggressione illegale della Russia contro l’Ucraina. Queste elezioni sono state caratterizzate da detenzioni arbitrarie, dal terrore in seguito all’avvelenamento e alla morte di figure chiave come Alexei Navalny. Si sono svolte nel contesto di un’ondata di disinformazione, della mancanza di accesso ai media indipendenti e di una potente propaganda sostenuta da ingenti fondi statali per molti anni. (...) Per la prima volta, le autorità russe hanno deciso di non invitare osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce). (...) Il fatto è che tutte le violazioni di cui sopra hanno permesso a Putin di condurre un processo elettorale che non soddisfa i requisiti di competenza politica e hanno privato i cittadini russi del loro diritto di partecipare alle elezioni e di esprimere una scelta politica libera e informata attraverso il voto. (...) L’Unione europea ha dimostrato e continuerà a dimostrare che qualsiasi repressione interna e aggressione esterna da parte del regime di Putin ha conseguenze negative. (...) Abbiamo dimostrato che la nostra unità è indistruttibile e che, nonostante i tentativi della Russia di interferire nei nostri sistemi democratici – e sono certo che cercherà di farlo di nuovo alle prossime elezioni europee – e non importa quanto investano nella disinformazione, nella manipolazione delle informazioni e quanto cerchino di pagare, o forse pagare, diversi politici europei per diffondere la propaganda russa, questo non è solo illegale, è spregevole e accolgo con favore il fatto che le nostre solide istituzioni democratiche stiano già adottando misure per indagare e condannare queste azioni. (...) Denunciamo la propaganda, la disinformazione e l’interferenza russa, nonché la manipolazione delle informazioni perpetrata dal regime di Putin. E vi invito tutti a visitare e condividere il sito web e l’account social di EUvsDisinfo per continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa minaccia. (...) Dobbiamo continuare a sostenere i media indipendenti russi, la società civile e coloro che lottano per i diritti umani dentro e fuori la Russia. Dobbiamo sostenere le ong russe e i difensori dei diritti umani. Meritano il nostro sostegno e noi li aiutiamo. Media e giornalisti indipendenti di lingua russa. (...) Alcuni potrebbero dire: ‘Sostenere l’Ucraina è molto costoso’. Non sostenere l’Ucraina e permettere che l’Ucraina soccomba all’aggressione russa sarà molto più costoso per noi e per le generazioni future, perché la Russia diventerà una minaccia ancora maggiore per la nostra sicurezza e libertà. (...) Questa è una buona ragione per impegnarci a difendere ulteriormente i diritti di tutti i russi. Perché non abbiamo nulla contro il popolo russo. Né noi né gli ucraini stiamo combattendo contro il popolo russo. Si stanno semplicemente difendendo da un regime che usa la guerra per cambiare il sistema politico e privarli della loro indipendenza e sovranità”. Josep Borrell ex Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, 10 aprile 2024 “Le conseguenze dell’aggressione russa e della militarizzazione delle forniture alimentari ed energetiche sono state tangibili per molti paesi vulnerabili, in particolare in Africa. A questo proposito, la guerra della Russia non è solo una guerra contro l’Ucraina, ma anche una guerra contro i paesi più poveri e vulnerabili del mondo. (...) Siamo preoccupati per le attività del Gruppo Wagner, sostenuto dal Cremlino, e di altri attori sostenuti dalla Russia, che hanno un impatto destabilizzante, in particolare in Nord Africa, Africa centrale e Sahel. Chiediamo che tutti i responsabili delle violazioni dei diritti umani siano chiamati a rispondere delle loro azioni. (...) Condanniamo con la massima fermezza l’intensificazione della cooperazione militare tra Corea del Nord e Russia, comprese le esportazioni da parte della Corea del Nord e l’acquisto da parte della Russia di missili balistici nordcoreani in violazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, nonché l’uso di questi missili da parte della Russia contro l’Ucraina. (...) Attori statali e non statali stanno utilizzando sempre più tattiche ibride, anche attraverso intermediari. In particolare, la Russia ha intensificato i suoi sforzi militari sul campo sin dall’inizio della sua guerra aggressiva contro l’Ucraina, utilizzando tattiche ibride, tra cui attacchi informatici, manipolazione delle informazioni e interferenze. Condanniamo l’uso diffuso dell’intelligenza artificiale, nonché la manipolazione e l’interferenza delle informazioni, da parte del governo russo e dei suoi alleati per sostenere la sua guerra aggressiva contro l’Ucraina e alimentare ulteriori tensioni in tutto il mondo”. Comunicato congiunto dei ministri degli Esteri del G7 e dell’Alto rappresentante dell’Ue, 19 aprile 2024 “Il Presidente Putin non ha ottenuto ciò che voleva. Voleva controllare l’Ucraina, non ci è riuscito, ha pagato un prezzo alto, ha perso 300 mila soldati, vittime umane, migliaia di veicoli blindati, centinaia di aerei. Ma soprattutto, ha perso l’opportunità di ottenere il controllo dell’Ucraina, perché il popolo ucraino si è allontanato dalla Russia”. Jens Stoltenberg ex segretario Generale della Nato, 16 gennaio 2024 “Penso che, purtroppo, la Russia abbia scelto la strada di una sorta di nazionalismo, probabilmente perché si trova in una situazione difficile, perché per le grandi potenze affrontare un brusco declino è un compito molto arduo. Quindi penso che ora stiano prendendo il posto dell’Unione sovietica nella propaganda”. Mircea Geoana ex vice segretario generale della Nato, 18 aprile 2024 “L’invasione illegale dell’Ucraina da parte della Russia ha dimostrato che Putin non esita ad attaccare uno stato sovrano e a usare la forza bruta. Il Consiglio dei ministri non può escludere che l’aggressione russa non possa, a un certo punto, essere diretta anche contro altri Paesi”. Hanke Bruins Slot ex ministro degli Esteri facente funzioni dei Paesi Bassi, 4 marzo 2024 “Vorrei vedere bandiere blu e gialle alla marcia (in onore del giorno della liberazione dell’Italia dal fascismo). I combattenti ucraini, come i partigiani e i soldati dell’esercito di liberazione del 1945, combattono per la libertà”. Antonio Tajani ministro degli Esteri italiano, 24 febbraio 2024 “La tragedia del popolo ucraino ci ricorda la distruzione che ha colpito i paesi europei e ci invita a rinnovare il nostro impegno nella difesa della pace, della libertà e dello stato di diritto dai regimi dittatoriali, valori per i quali coloro che sono morti qui hanno dato la vita”. Sergio Mattarella presidente della Repubblica italiana, 18 maggio 2024 “Temo che Putin voglia tutta l’Ucraina, e nessuno garantisce che si fermerà lì. E’ ovvio che ha in mente un ordine internazionale in cui chi è più forte prende gli altri Paesi se e quando vuole”. Guido Crosetto ministro della Difesa italiano, 6 maggio 2024 “Con questo attacco, Putin ha voluto cambiare l’ordine mondiale, imporre la sua legge, la legge del più forte, che consentirebbe a qualsiasi potenza che aspira all’autoaffermazione di sottomettere una nazione libera con il ricatto o con la forza delle armi. La Russia è una minaccia non solo per l’Ucraina, ma anche direttamente per noi: per l’Europa, per la Francia e per il popolo francese. Se vacilliamo di fronte a questa potenza imperialista e revisionista, le conseguenze saranno gravi. Ripeto, la Russia non può e non deve vincere. Una vittoria russa sarebbe la fine dell’ordine internazionale basato sul diritto e un punto di riferimento per tutte le potenze guidate da istinti revisionisti. Una vittoria russa sarebbe il segnale che i regimi autoritari aspettano per segnare la fine della storia delle democrazie liberali”. Gabriel Attal ex primo ministro francese, 13 marzo 2024 “Il Canada fornirà all’Ucraina assistenza finanziaria e militare essenziale per un importo di 3,02 miliardi di dollari nel 2024. L’impegno totale del Canada a sostenere l’Ucraina da febbraio 2022 supererà i 13,3 miliardi di dollari di finanziamenti, inclusi 4 miliardi di dollari di assistenza militare”. Bill Blair ministro della Difesa del Canada, 26 febbraio 2024 “L’irresponsabile retorica nucleare della Russia, la sua politica di intimidazione strategica e il suo smantellamento dei regimi di controllo degli armamenti sono inaccettabili. Le minacce di usare armi nucleari, per non parlare dell’uso di armi nucleari da parte della Russia nel contesto della sua guerra aggressiva contro l’Ucraina, sono inaccettabili”. dichiarazione congiunta dei leader del G7, 24 febbraio 2024
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