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Economia e Finanza
Quanto paga lo stato per le truffe Superbonus
11-11-2025, 11:13
È stata scoperta una nuova frode milionaria legata ai bonus edilizi. Questa volta è successo a Imola, in provincia di Bologna, e ha riguardato nove condomini situati nel territorio del Nuovo Circondario Imolese. A scoprirlo sono stati Carabinieri e Finanzieri che hanno indagato su una società incaricata di svolgere lavori di messa in sicurezza sismica o di riqualificazione energetica agevolati dalle norme con il Superbonus 110 per cento per 21 milioni di euro. Le società sembra aver eseguito lavori in maniera fittizia, creando falsi crediti fiscali per circa 9 milioni di euro. Dalle indagini è emerso che la società appaltatrice, dopo aver generato e ricevuto dai condomini i crediti derivanti da lavori, avrebbe provveduto a monetizzarli cedendoli a sua volta a terzi. In totale, sono stati sequestrati circa 9 milioni di euro tra crediti non ancora utilizzati in compensazione, quote sociali, conti correnti e 46 immobili ubicati in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Campania. Inoltre, l'intervento tempestivo dei Finanzieri ha evitato che il sistema fraudolento generasse crediti fittizi per altri 12 milioni di euro. La verità giudiziaria farà il suo corso, ma c'è da segnalare come questo non è stato l'unico caso di presunta truffa che ha riguardato il Superbonus. Per fare due esempi, nel febbraio 2025, nella provincia di Fermo, le Fiamme Gialle hanno disposto un sequestro preventivo e impeditivo di oltre 1,7 milioni di crediti fiscali inesistenti. Le indagini hanno accertato che una società che gestiva appalti e subappalti avrebbe stipulato diversi contratti per alcuni interventi edilizi agevolati dal Superbonus su condomini della zona per oltre 16 milioni di euro e, attraverso fatture per operazioni inesistenti, avrebbe ottenuto agevolazioni dallo stato per lavori di efficientamento energetico e sismico, in tutto o in parte mai realizzati. Ad agosto invece i carabinieri del Comando provinciale di Roma hanno sequestrato circa mezzo milione di euro e un immobile nel centro storico di Nemi perché avrebbe beneficiato del Superbonus in maniera indebita. Nell'abitazione di uno degli indagati sono stati rinvenuti oltre 85 mila euro in contanti, presumibilmente il provento della truffa. L'Agenzia delle Entrate nel 2024 aveva fatto uno studio sui crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi ed è risultato che quelli oggetto di cessione o sconto in fattura tra ottobre 2020 e aprile 2024 ammontavano a circa 219 miliardi di euro. Di questi, 160,3 miliardi hanno riguardato il Superbonus, 58,7 miliardi invece gli altri bonus edilizi. L'allora direttore dell'Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, in audizione alla commissione Finanze del Senato aveva dichiarato che nel complesso i crediti d’imposta relativi a tutti i bonus edilizi e "oggetto di truffa" sono stati circa 15 miliardi di euro, cioè circa il 7 per cento dei 160 miliardi totali. Di questa cifra totale 8,6 miliardi di euro di crediti sono stati sequestrati in modo preventivo, prima cioè che potessero essere sfruttati per pagare meno tasse. I restanti 6,3 miliardi erano stati già sfruttati "a danno della collettività". Un anno dopo, a giugno 2025, la Corte dei Conti ha presentato il giudizio sul Rendiconto generale dello stato, e un capitolo specifico è dedicato alla storia e agli effetti sul bilancio della stagione dei bonus edilizi, cominciata nel 2020 con il cosiddetto dl Rilancio del governo Conte II. Per la prima volta, si forniva un quadro dettagliato del costo dei bonus edilizi: il totale è di 229 miliardi dal 2020 al 2024. Suddivisi per tipo di intervento in 165,5 miliardi di Superbonus; 25,7 miliardi di Bonus facciate e 37,8 miliardi di altri bonus (ristrutturazione, eco e sisma). Quanto al profilo temporale 60,1 miliardi sono stati spesi nel 2020/21; 68,4 miliardi nel 2022; 90,7 miliardi nel 2023 e 9,7 miliardi nel 2024 (meno 90 per cento, dopo che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha chiuso il Superbonus). Nello stesso documento della Corte dei Conti, un'altra tabella illustra quanta parte dei crediti d’imposta è andata in compensazione: 95 miliardi di euro. In pratica, ogni anno, man mano che i crediti vanno a scadenza, lo stato perde entrate: 0,3 miliardi nel 2021; 6,3 miliardi nel 2022; 20,8 miliardi nel 2023; 42 miliardi nel 2024. Il 2025 pare destinato a essere l’anno record, dato che solo nei primi cinque mesi dell’anno si sono abbattuti sul debito pubblico 26 miliardi di euro di crediti. Il resto verrà saldato fino al 2027 e proprio questa eredità è ciò che fa ancora crescere il debito pubblico, nonostante la riduzione del deficit.
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