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Trump è diventato l’idolo dei crypto boys, ma a scapito della Casa Bianca
Oggi 25-04-25, 06:57
Prima della discesa in campo sulle scale mobili Donald J. Trump veniva preso in giro perché brandizzava col proprio nome tutto ciò che poteva essere messo in vendita. C’erano i casinò (bancarotte varie), le bistecche firmate Trump (durate due mesi sul mercato), la Trump University (chiusa e finita a class action milionarie), le cravatte (vendute al chilo nei discount). La presidenza non ha cambiato la natura del Trump imprenditore. Più che America First, cash first. Il gioco dei dazi e le esoteriche equazioni per calcolarli ha portato alcuni amici di Trump ad arricchirsi, che quasi sembra un’elaborata truffa da film di Steven Soderbergh. “Lui ha guadagnato 2,5 miliardi oggi, lui 900 milioni”, ha detto il presidente indicando due uomini d’affari nello Studio Ovale il giorno dopo aver annunciato una pausa di 90 giorni sui dazi globali, con Wall Street che sanguinava fino a poco prima. La rivista Bloomberg ha definito quel mercoledì “la giornata migliore di sempre per i miliardari”. Le accuse di insider trading sono arrivate da più parti, con i democratici che hanno incolpato Trump di aver manipolato il mercato a favore di alcuni. Lo spirito imprenditoriale di Trump da tempo, anche grazie ai nuovi amici della Silicon Valley, si è spostato anche su venture più contemporanee. Anche se ha ammesso di non averci mai capito niente, Trump in campagna elettorale ha promesso una rivoluzione per le monete digitali, ottenendo il voto dei crypto boys (anche il famigerato Sam Bankman-Fried, compagno di cella del rapper P Diddy, ora è trumpiano). Il giorno prima dell’inaugurazione di gennaio Trump ha lanciato una sua criptovaluta, il memecoin $Trump, che l’ha reso un criptomiliardario in pochi giorni. Il valore è sceso poi negli ultimi mesi ma ieri è aumentato di nuovo del 60 per cento dopo che i 220 principali detentori della crypto “presidenziale” sono stati invitati a una cena con Trump il prossimo 22 maggio. Nella email ufficiale si parla “dell’invito più esclusivo nel mondo”, tutto in maiuscolo. La cena di gala si terrà al Trump National Golf Club di Washington, e per i 25 principali investitori ci sarà un momento privato, “Vip”, con il presidente e singole cene. “Fai sapere al presidente quante monete $Trump possiedi TU!”. Una società legata a Trump possiede la maggior parte della crypto, e quindi, almeno sulla carta, lui fa cassa ogni volta che il prezzo aumenta. Da gennaio a marzo chi gestisce le monete digitali $Trump ha guadagnato dalla vendita e dalle commissioni 350 milioni di dollari, a prescindere da quanto hanno perso gli investitori (cumulativamente circa 2 miliardi). Se in campagna elettorale sembrava accumulare debiti con gli avvocati che lo difendevano nei vari processi e i giudici provavano a chiedergli risarcimenti per aver gonfiato il valore del suo impero, quando è tornato a Pennsylvania avenue Trump ha quasi raddoppiato la sua fortuna. E’ passato da 2,3 miliardi a 5,1. Altro che casinò ad Atlantic city e bistecche brandizzate, la presidenza fino a ora sembra il business più lucrativo dell’imprenditore Trump.
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