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Sport
Una salita nel deserto non merita la solitudine di Tadej Pogacar
19-02-2025, 14:39
La strada ampia, larga come una pista d'atterraggio, inganna, fa sembrare la salita meno dura. Servono fantasia e impudenza per inventarsi finali alternative in una salita come quella di Jebel Jais, arrivo della terza tappa del UAE Tour 2025, una lunga striscia d'asfalto tra pietre, sassi e polvere desertica, dura ma non abbastanza per sperare di rimanere soli. L'unico che poteva farcela lo stesso, si è limitato a controllare, a guardare gli altri. Ci saranno traguardi più importanti da oltrepassare in solitudine. Ci saranno corse con più nome e più spettatori per mollare il gruppo ed esibire su di un proscenio solitario la maglia di campione del mondo. Il ciclismo è anche simbiosi con il pubblico, non è qualcosa che funziona solo in favore di telecamere, sebbene cresca il numero di appassionati di strade sgombre e senza nessuno a urlare esultare rincorrere i corridori. Tadej Pogačar è campione che pedala per vincere, ma che prederisce farlo tra la gente. È nel caos montano fatto di banchine e prati e creste stipate di gente che trova la sua dimensione, quella che lo porta ad andare oltre al suo talento, riportando il ciclismo alla solitudine di chi fugge. A Jebel Jais Tadej Pogačar ha vinto, evitando però di scattare, di diventare per tutti una schiena che si allontana. Si è concesso un lungo sprint, una vittoria tra pochi, velocità in salita. Ha alzato la velocità, ha controllato che nessuno si staccasse troppo, si è girato e rigirato alla maniera di chi sta avvisando tutti che il luogo è quello che è, fosse migliore sarebbero stati saluti e arrivederci. Prima vittoria dell'anno. Prima vittoria al terzo giorni di corse, dopo un inverno passato a lavorare, a mettere chilometri nelle gambe per non farsi trovare impreparato, per continuare a essere il migliore. Sa bene Tadej Pogačar che quest'anno si troverà, lo spera almeno, il miglior Jonas Vingegaard di fronte. Vuole batterlo in corsa, ad armi pari, non come è capitato un anno fa, con il danese azzoppato dalla caduta al Giro dei Paesi Baschi, costretto a un recupero al limite del miracoloso per riuscire a correre la Grande Boucle. "Finalmente sono tornato a correre, finalmente una vittoria dopo tre giorni. Sono super felice, siamo super felici", ha detto Pogačar dopo la tappa. "Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare alla perfezione. È stata una giornata dura per i ragazzi, non hanno avuto alcun aiuto fino alla salita finale. L'abbiamo presa forte, fatto quello che dovevamo. La vittoria di oggi è merito di tutti i componenti della squadra". Tadej Pogačar aspetta salite più interessanti, più vissute, aspetta corse più amate, vissute a bordo strada, per dare il meglio di sè, per lasciarsi andare alla solitudine. L'ordine d'arrivo e la classifica generale dopo la 3a tappa dell'UAE Tour 2025
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