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Politica
Via libera in Cdm alla legge di Bilancio, il testo arriva in Parlamento: ecco cosa prevede
Oggi 03-10-25, 09:59
Maggiori spese per la difesa e misure per il ceto medio: in sintesi sono questi i principali capitoli di spesa accantonati dal governo nella nuova legge di Bilancio (tecnicamente si chiama Documento programmatico di finanza pubblica), licenziata ieri sera in Consiglio dei ministri. Una Finanziaria che il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha definito "di ferma e prudente responsabilità", e che, nelle intenzioni del Mef, "terrà conto della tenuta della finanza pubblica nel rispetto delle regole Ue e delle imprescindibili tutele a favore della crescita economica e sociale dei lavoratori e delle famiglie". Nelle stime del governo, il deficit scenderà dal 3 per cento del 2025 al 2,8 per cento nel 2026, per poi proseguire la spirale al ribasso fino al 2,6 e al 2,3 per cento degli anni successivi. Nello stesso periodo il debito chiuderà al 134,8 per cento nel 2028. Proprio questo minore indebitamente permetterà al governo di allargare la spesa in difesa, a cui sarà destinato lo 0,15 per cento del pil nel 2026, lo 0,3 per cento nel 2027 e lo 0,5 per cento nel 2028, per un impegno che a regime sarà di 12 miliardi. Anche grazie all'accesso, annunciato dall'Italia, allo strumento Safe dell'Unione europea. "Pur essendo l'Italia un Paese con una molteplicità indiscutibile di inestimabili risorse - dalla diversificazione produttiva, all'eccellenza qualitativa del Made in Italy e all'elevata ricchezza delle famiglie - un livello così elevato del rapporto debito/Pil, eredità di politiche economiche che per decenni hanno attribuito scarsa importanza a un uso accorto delle risorse pubbliche, costituisce un ostacolo allo sviluppo futuro del Paese e all'equità intergenerazionale, e deve essere affrontato per liberare spazi di manovra non solo per far fronte a eventuali nuovi shock in futuro, ma anche per rendere possibile il finanziamento di nuove priorità di politica economica", ha aggiunto Giorgetti a proposito di indebitamento. Una delle principali misure per "il ceto medio" riguarderà l'abbassamento dell'aliquota Irpef sui redditi tra 28 e 50 mila euro, che dovrebbe scendere dall'attuale 35 per cento al 33 per cento, portando circa 440 euro di maggiori entrare nei nuclei in questa fascia di reddito. "Nel 2024 e 2025 abbiamo aiutato i redditi più bassi, ora aiutiamo il ceto medio", ha rivendicato il viceministro dell'Economia Maurizio Leo. Tra le altre misure dovrebbero esserci anche una nuova rottamazione delle cartelle, chiesta dalla Lega di Matteo Salvini, così come un revisione dell'Ires premiale per imprese che reinvestono gli utili (in questo caso l'aliquota dovrebbe scendere dal 24 al 20 per cento). Mentre un capitolo ancora in via di definizione è il contributo straordinario chiesto agli istituti di credito, caldeggiato sempre dalla Lega e osteggiato soprattutto da Forza Italia. Ma nel Consiglio dei ministri di ieri è stato approvato anche il ddl nucleare. Il testo ha l’obiettivo di intervenire in modo organico sulla produzione di energia da fonte Nucleare sostenibile e da fusione, inserendola nel “mix energetico italiano” per raggiungere l’indipendenza energetica e gli obiettivi di decarbonizzazione. Il provvedimento supera le precedenti esperienze nucleari e si concentra sull’uso delle migliori tecnologie disponibili, incluse quelle modulari e avanzate. Più in particolare, il disegno di legge conferisce al governo una delega per disciplinare in modo organico l’introduzione del Nucleare sostenibile, nel quadro delle politiche europee di decarbonizzazione al 2050 e degli obiettivi di sicurezza energetica. "Con questo provvedimento l'Italia si dota di uno strumento fondamentale per guardare al futuro con realismo e ambizione", ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.
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