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25 aprile, i ProPal alzano la tensione: minacce alla Brigata ebraica
Ieri 24-04-25, 22:45
Le piazze d'Italia si preparano a celebrare gli 80 anni della Liberazione dal nazifascismo. Previsti cortei, iniziative e manifestazioni culturali nei luoghi simbolo della Resistenza lungo tutta la Penisola per la festività del 25 aprile, che quest'anno coincide con il lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Occhi puntati su possibili tensioni, in particolare a Milano e Roma mentre a Torino i centri sociali e gli attivisti Pro Palestina hanno già provocato disordini (nella foto in alto) con Italia Viva e PiùEuropa che denunciano: aggrediti militanti solo perché portavano bandiere dell'Ue e dell'Ucraina. Due i cortei nella capitale: l'Anpi venerdì inizierà le commemorazioni alle 8:30 con l'omaggio ai martiri delle Fosse Ardeatine. Poi il corteo, che partirà alle 9:30 da largo Bompiani per arrivare a Parco Schuster, luogo in cui si terranno comizi, musiche, letture e il pranzo della Liberazione. A seguire (dalle 14:30), la Marcia della Liberazione da Parco Schuster a Porta San Paolo con omaggio ai partigiani e alle partigiane al Memoriale della Resistenza. I manifestanti con la bandiera della Brigata ebraica, invece, saranno a Porta San Paolo in mattinata. Lì, secondo gli annunci dei giorni scorsi, troveranno gli studenti palestinesi. "Porta San Paolo è dei partigiani, non dei complici del genocidio", hanno scritto sui social il Movimento Studenti Palestinesi in Italia, l'Unione Democratica Arabo/Palestinese - Udap, l'Associazione dei Palestinesi in Italia - Api e i Giovani Palestinesi di Roma, dando appuntamento alle 8 a Porta San Paolo. "Denunciamo la grave responsabilità politica dell'Anpi Nazionale nell'aver abbandonato la difesa di Porta San Paolo, lasciando che un luogo simbolo venisse usurpato da chi oggi rappresenta un nuovo fascismo – aggiungono gli studenti palestinesi –. In quella piazza non accetteremo simboli sionisti. La 'Brigata Ebraica', che oggi si identifica pienamente con lo Stato di Israele e le sue pratiche di occupazione e colonizzazione, non può e non deve rappresentare la Resistenza. Quella piazza appartiene ai Partigiani di ieri e di oggi. E oggi, i Partigiani sono in Palestina, a combattere con il sangue per la propria terra, per l'autodeterminazione e per gli oppressi di tutto il mondo". Già teatro lo scorso anno di disordini, è proprio Porta San Paolo il luogo che preoccupa di più. Tra l'altro, nella stessa piazza dovrebbero convergere anche alcune associazioni, tra cui Arci Roma, che ha già annunciato che ad un certo punto si staccherà dal corteo organizzato dall'Anpi per proseguire verso Porta San Paolo. "Quello che sta accadendo intorno a noi non ci permette di celebrare il 25 aprile con lo sguardo rivolto solo al passato, senza prendere parola contro il genocidio in corso in Palestina, contro i piani di riarmo dell'Ue e i venti di guerra. Per questo Arci Roma – spiega sui social – sfilerà in corteo da Largo Bompiani, insieme ad altri soggetti sociali, sindacali e politici, per proseguire insieme verso Porta San Paolo, luogo simbolo non solo della Resistenza romana – che proprio qui iniziò la lunga marcia contro nazisti e repubblichini – ma delle battaglie antifasciste di questi anni contro ogni tentativo di revisionismo storico e di complicità con la ferocia sionista e colonialista". Una scelta che vede uniti, tra gli altri, Potere al Popolo, gli studenti di Osa e Cambiare Rotta, Usb e Rete No War. L'auspicio del prefetto di Roma, Lamberto Giannini, è che tutto si svolga "senza tensioni", specificando che comunque a Porta San Paolo sarà previsto "un presidio importante di forze dell'ordine". Secondo il prefetto, la città di Roma "deve dare un'immagine di serenità in un momento così particolare e partecipato. Cercheremo di essere intransigenti e attenti a che non ci siano provocazioni o turbative che non devono esserci". Anche il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ripone fiducia che a una celebrazione così "importante" tutti "prendano parte in modo corretto. È un appello a tutti". Il 25 aprile "è giusto che venga celebrato degnamente, abbiamo fiducia nel dispositivo di sicurezza e nel senso di responsabilità di tutti affinché una giornata di questo tipo si svolga nel modo migliore possibile".
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