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A Campo de' Fiori “streghe” a sostegno di Francesca Albanese. Ma è solo un flop colossale
Oggi 03-11-25, 10:11
«Siamo tutti Francesca Albanese»: è questo il coro che risuonava ieri pomeriggio a Piazza Campo de' fiori a Roma sotto la statua di Giordano Bruno. C'erano donne vestite da streghe come provocazione verso l'appellativo rivolto alla relatrice speciale Onu dal rappresentante permanente di Israele, Danny Danon, che ha accusato la rapporteur di diffondere «retorica antisemita», definendo lei una «strega fallita» e il suo documento come «un'altra pagina del suo libro degli incantesimi». C'erano persone che leggevano convintamente i suoi “versi”, ovvero parti del suo ultimo report su Gaza. C'era però qualcuno che mancava all'appello, ovvero gli organizzatori. Ieri sulle pagine social del Global Movement to Gaza circolava il volantino dell'evento con scritto «davanti a Giordano Bruno, simbolo della verità e del pensiero libero, daremo voce a chi oggi viene accusata di "stregoneria" per aver difeso la giustizia. Attivisti, personalità del mondo della cultura leggeranno testi e testimonianze per affermare che la verità non si processa». Ma loro non c'erano: «Le piazze non si mollano, non abbiamo bisogno di loghi ma solo di bandiere della Palestina. Non ci spaventa nessuno. Sono belle le manifestazioni in cui ci fanno sfilare in circolo come dei criceti in gabbia, invece noi dobbiamo cominciare a occupare le piazze, tutti i giorni, perché la Palestina non viene ridotta in una strada, la Palestina è ovunque», ha detto un attivista stringendo a sé la kefiah. Sembra che gli organizzatori, infatti, abbiano scelto di disdire perché «nessuno avrebbe fatto la diretta sui social», riferisce un altro dei membri presenti sulla Flotilla. Il tutto tra lo stupore e il malcontento di chi si chiedeva se un atteggiamento simile fosse normale. «Qualcuno lo fa solo per visibilità, ma noi ci crediamo e scuse simili non le accettiamo. Poi non hanno dato a tutti la stessa versione, ad altri hanno detto che temevano la pioggia, ma ci prendono per scemi?», ha detto una signora sulla sessantina parlando con delle amiche conosciute tra le varie "chat per Gaza". Ma c'è anche chi si è chiesto se c'è «chi ancora crede che dietro Flotilla o le piazze ci sia lo scopo di portare aiuti umanitari. È una questione politica, davvero c'è chi la pensa diversamente? Fa tutto parte di una strategia perfettamente organizzata, ma hanno fatto bene, perché comunque sono riusciti nel loro obiettivo. Almeno finalmente si parla della Palestina, quella è l'unica cosa che conta, e voi dovreste smettere di parlare solo delle violenze che ci sono, perché altrimenti distogliete l'attenzione». Una manifestazione che, come abbiamo appreso dopo l'intervento della polizia, non era comunque autorizzata perché disdetta dagli organizzatori stessi tra lo stupore della folla. Ma hanno consentito comunque ai partecipanti, visto il regolare svolgimento dell'evento, di proseguire nella lettura, ma c'è qualcuno che ha protestato anche solo per le banali domande rivolte dalle forze dell'ordine, gridano che «la piazza è nostra, noi non stiamo facendo niente di male, i criminali sono in Israele». Insomma, tra un Halloween protratto con le streghe in giro per Roma, gli organizzatori che disertano la piazza per motivi non ben specificati, ecco che a Roma è andata in scena una serata quantomeno sui generis.
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