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A Roma predomina la Camorra: il prefetto Giannini svela la mappa del crimine
06-08-2025, 18:48
Qual è la mafia che comanda a Roma? In molti si chiedono qual è l'organizzazione criminale che governa gli affari nella Capitale. Droga, appalti, "inquinamenti della politica" e altri traffici. A svelarlo è il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, durante l'audizione tenuta alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali: "Pur essendoci tutta una serie di organizzazioni, predominante tuttora è l'influenza della Camorra legata all'alleanza di Secondigliano: parliamo dei clan Mallardo, Contini e Licciardi“. Giannini ha poi proseguito nel suo resoconto rispetto alla struttura reticolare della mafia capitale, il cui capo indiscusso rimane - nonostante la condanna definitiva a 30 anni di reclusione subita nel 2014 a seguito dell'omicidio di Giuseppe Carlino avvenuto il 10 settembre 2001 a Torvaianica - il boss Michele Senese, ribattezzato O' Pazz'. "Gli investigatori sono concordi che Senese sia ancora la figura di riferimento, il soggetto di maggiore influenza in grado di mantenere la cosiddetta Pax Mafiosa", ha riferito all'aula Giannini, che poi ha proseguito nel racconto della figura del boss che da Afragola a partire dalla fine degli anni '80 ha scalato le gerarchie della criminalità organizzata romana per conto del clan camorristico Nuova Famiglia: "Lui è il fulcro di un articolato sistema autoctono per cui ogni organizzazione che opera a Roma deve soggiacere al pagamento di una sorta di ‘stecca' ma anche alle decisioni che vengono prese nel dirimere le controversie. Evidenze investigative hanno evidenziato pure che strutture importanti come la ‘Ndrangheta si approcciano a questa figura con grande rispetto e ne hanno riconosciuto il ruolo”. Chi sono le altre organizzazioni che contribuiscono al sistema criminale presente nella capitale? Anzitutto, spiega il prefetto, "a Roma la mafia c'è". In particolare, "coesistono mafie tradizionali e mafie autoctone che spesso si compenetrano e operano su più livelli. Ci sono più organizzazioni che convivono tra loro, si riconoscono e spesso stringono alleanze, patti di non belligeranza e mutuo soccorso. Su questo c'è assoluta convergenza di vedute con la Procura della Repubblica". E se la Camorra è ben radicata sul territorio, sul litorale laziale - specie Anzio e Nettuno - "è forte ed evidente anche la presenza della ‘Ndrangheta, con una cellula succursale che ha la possibilità di appoggiarsi e avere aiuto dal ‘centro'. Loro sono leader nel traffico di stupefacenti, reinvestono profitti in ristorazione, edilizia, commercio di veicoli e in alcuni casi collusioni con gli amministratori”. Mentre Cosa Nostra "anche se un po' depotenziata", lavora nell'ombra mimetizzandosi negli affari riguardanti le gare d'appalto. E se da un lato, conclude Giannini, c'è soddisfazione relativamente “ai risultati ottenuti dalla Procura della Repubblica e dalle forze di polizia, perché ci sono attività tecniche e perché si è riusciti a rompere spesso il muro di omertà: i soggetti scampati ad attentati preferiscono affidarsi alla collaborazione che restare vittime". Dall'altro resta ancora molto lavoro da portare avanti, magari con rinforzi in termine di risorse investigative: "ono molto ottimista per il prosieguo, anche se devo dire che spesso si è parlato con la Procura della necessità per alcuni ruoli, soprattutto la Direzione Distrettuale Antimafia, di arrivare ad organici che attualmente non sono pieni”.
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