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Ad Acilia 110 case "Pater" costruite dal regime ancora da vendere. Bando a gennaio
Oggi 18-08-25, 10:02
Sono passati 70 anni dalla prima e unica vendita delle casette Pater di Acilia, quei villini tutti uguali costruiti sotto il regime fascista per le famiglie numerose e indigenti di Roma, e ora il Campidoglio si appresta a chiudere il cerchio. È con una delibera di iniziativa consiliare, firmata dai consiglieri Yuri Trombetti, Giovanni Zannola e Tiziana Biolghini, che dopo il «sì» dell'Assemblea capitolina si darà il via libera alla «prosecuzione della procedura di alienazione» dei 110 lotti ancora invenduti, in gestione a Roma Capitale dal 1945. Oggi nel quartiere se ne vedono tante nelle condizioni più disparate: alcune «casette» (a cui venne dato il nome dell'ingegnere progettista, Dario Pater) sembrano in abbandono da parecchio tempo, altre sono state ristrutturate ed è difficile riconoscere l'aspetto che avevano negli anni Quaranta, con le tegole, il giardino e le pareti semplici, realizzate con un materiale economico e innovativo: il «Populit», fatto di fibra di legno pressata e un po' di cemento. Dopotutto l'Italia era ormai un Paese in guerra e quegli alloggi sarebbero dovuti servire per pochi anni. La mancata conclusione delle vendite è una ferita aperta per il quartiere, visto che, dopo la dismissione di 326 case negli anni Cinquanta, un nuovo tentativo c'è stato tra il 1981 e il 1984 ma non è andato in porto per «sopravvenute criticità di natura amministrativa e tecnico-catastale», si legge nella delibera a cui si è arrivati dopo gli approfondimenti svolti da un gruppo di lavoro istituito in Campidoglio nel 2023. E ora, forse già a gennaio, verrà pubblicato un bando speciale rivolto «ai soli utilizzatori che dimostrino di possederne i requisiti». La strada scelta infatti è quella che sembra nascondere meno insidie: le casette sono state trattate come alloggi popolari e quindi saranno vendute con un abbattimento del 20% sul valore catastale. «Questo è stato un tema abbandonato per anni - commenta il consigliere Trombetti - Oggi diamo certezza agli inquilini, garantiamo un incasso al Comune e soprattutto manteniamo l'origine di queste case, che erano state date a persone con difficoltà economiche, tanto è vero che il nostro bando sarà riservato a chi ha i requisiti dell'edilizia residenziale pubblica. Entro il 2026 chiuderemo anche la questione di Villaggio San Francesco». Un altro esperimento abitativo lungo la via del Mare, sempre ad Acilia, dove nel Secondo dopoguerra vennero donate case a chi era rimasto senza un tetto sopra la testa. Ora chi ci vive vorrebbe riscattarle, ma per decenni è parso impossibile riuscirci.
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