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Ad Udine spunta il piccolo Soumahoro. Di Lenardo: “Flotilla? Attivisti rapiti, non sono arresti”
Oggi 02-10-25, 14:40
L'abbordaggio della “Global Sumud Flotilla” da parte delle forze israeliane al largo di Gaza ha scatenato una nuova ondata di tensione e proteste anche in Italia. Andrea Di Lenardo, consigliere comunale di Alleanza Verdi Sinistra – Possibile, in un'intervista concessa a “Telefriuli”, ha definito quanto accaduto un “rapimento” di cittadini italiani, inclusi parlamentari e rappresentanti europei, contestando la versione ufficiale che parla di “arresti”. Le iniziative di solidarietà si concentrano anche a Udine, con un presidio previsto alle 18 allo Stadio Friuli e un flash mob alle 21 davanti all'ingresso dell'ospedale Santa Maria della Misericordia. Domani mattina, in concomitanza con lo sciopero generale, è in programma un ulteriore presidio davanti alla Prefettura. I fatti risalgono alle ultime ore, quando la Flotilla umanitaria diretta verso Gaza è stata fermata in acque internazionali con l'impiego di droni, bombe sonore e spray urticanti. Israele ha giustificato l'operazione per ragioni di sicurezza, assicurando l'assenza di violenze nei confronti dei presenti a bordo. Il governo italiano, attraverso il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha confermato di aver ricevuto “assicurazioni che non ci saranno violenze” e di seguire la vicenda con la massima attenzione. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha disposto l'invio della fregata multiruolo Fasan, già operativa nella zona nell'ambito dell'operazione “Mare Sicuro”, pronta a intervenire per tutelare i cittadini italiani coinvolti. Nonostante queste rassicurazioni, Di Lenardo contesta apertamente la versione ufficiale. “Non si tratta di arresti, ma di rapimenti”, ha dichiarato, sostenendo che cittadini italiani e parlamentari europei siano stati sottratti contro la loro volontà. Ha inoltre rivendicato l'appello alla mobilitazione, con manifestazioni e scioperi in trenta città italiane. Tuttavia, questa mobilitazione rischia di mettere Roma in una posizione delicata, esponendola a possibili attriti diplomatici con Israele e tensioni all'interno dell'alleanza euro-atlantica. Finora il governo Meloni ha condannato l'azione israeliana “senza se e senza ma”, ribadendo però che la partecipazione italiana non può sfociare in un confronto militare. Resta aperta la questione della tutela degli italiani coinvolti. Le rassicurazioni della Farnesina e di Israele non hanno infatti placato le richieste di riconoscimento dello status umanitario della missione e di garanzie internazionali, avanzate anche attraverso diffide formali da parte di diverse organizzazioni della società civile. L'utilizzo del termine “rapimento” da parte di Di Lenardo contribuisce ad alimentare un dibattito già acceso, rischiando di esasperare una situazione che richiede equilibrio e prudenza. L'iniziativa politica mira a mantenere alta l'attenzione sull'episodio, sollecitando un intervento più deciso da parte delle istituzioni, in particolare del governo Meloni e delle cancellerie europee. Ma la mobilitazione rischia anche di aprire un nuovo fronte di tensione con Israele, complicando una già delicata posizione diplomatica italiana in uno scenario internazionale estremamente complesso.
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