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Addio a Nicola Pietrangeli: il numero uno del tennis saluta la sua Roma
Oggi 03-12-25, 17:05
La Capitale ha dedicato un ultimo, intenso saluto a Nicola Pietrangeli, figura centrale nella storia del tennis italiano. La commemorazione si è svolta al Foro Italico, sul campo che porta il suo nome, quello stesso campo in terra rossa che per anni è stato il suo regno. Al centro, il feretro, circondato da fiori bianchi e da due racchette – una d'epoca e una moderna – a raccontare, senza parole, la sua lunga storia nel tennis. Accanto, la Coppa Davis, il trofeo a cui è rimasto legato per tutta la vita, e i gonfaloni della Lazio e del Circolo Canottieri Roma, società di cui era stato presidente. «Nel tennis italiano siamo tutti figli di Nicola», ha ricordato il presidente della Federazione tennis e padel, Angelo Binaghi, sottolineando come Pietrangeli abbia aperto la strada ai successi di oggi. La folla al Foro Italico è andata crescendo man mano che si avvicinavano le 12, orario della cerimonia. Tra le tante figure presenti, anche Gianni Petrucci, che ha voluto rendere omaggio a un uomo «di classe, ironico, sempre rispettoso». L'ex attaccante della Lazio Bruno Giordano, legato a Pietrangeli anche dalla passione per il calcio, ha ricordato le loro partite a Tor di Quinto: «Era un centrocampista sorprendente. E ha fatto sognare generazioni di appassionati». La commemorazione si è chiusa con la lettura di alcuni brani della sua autobiografia Se piove, rimandiamo, e con “My Way” di Frank Sinatra che si è diffusa nel Foro Italico, una delle sue canzoni preferite e da lui stesso scelta per l'ultimo saluto. Poco prima, alla camera ardente, il figlio Marco Pietrangeli aveva parlato con la voce spezzata dall'emozione: «È difficile… ma vedere tutto questo affetto è incredibile». Ha descritto il padre come un uomo «irriverente, ironico, capace di parlare con chiunque», e soprattutto come un atleta che ha vissuto la maglia azzurra come una missione. «La Coppa Davis era tutto per lui, la sua ossessione. Se non ci fosse stato così attaccato, magari avrebbe guadagnato di più… ma quella maglia la portava nel cuore». Dopo la cerimonia, il feretro è stato portato nella Chiesa di Santa Maria della Gran Madre di Dio, a Ponte Milvio, dove nel pomeriggio si sono celebrati i funerali in forma privata. Tra i presenti anche il principe Alberto di Monaco, legato a Pietrangeli da una lunga amicizia nata negli anni Cinquanta sui campi del Principato. A ricordarlo, commossa, anche Licia Colò, sua storica compagna: «Se n'è andato a modo suo, con My Way. Era una persona forte, diretta, che non aveva paura di andare controcorrente. Lascia un vuoto enorme, ma anche una nipotina meravigliosa e una storia che continuerà a vivere».
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