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Albanese corre da Greta ma finisce sotto accusa negli Usa e Berlino la ripudia: "No all'odio"
Oggi 10-09-25, 07:19
Ci mancava il bacio tra la relatrice speciale dei territori palestinesi occupati per le Nazioni Unite Francesca Albanese e Greta Thunberg, l'ex attivista per il clima e oggi "capitana" della Family Boat, l'imbarcazione principale della Freedom Flotilla, l'iniziativa umanitaria diretta a Gaza che però sembra avere più di qualche legame con personaggi ritenuti vicini ad Hamas. Il tutto è avvenuto a Tunisi, al porto di Sidi Bou Said, dopo l'incidente che nella notte di lunedì ha visto la barca colpita da un razzo. Eppure, per Francesca Albanese sembra che le cose non si mettano benissimo: è stata citata in giudizio presso la Corte distrettuale del Colorado da parte del National Jewish Advocacy Center per presunte false dichiarazioni da lei rilasciate sulle organizzazioni benefiche americane operanti in Israele. Inoltre, il sindaco di Berlino Kai Wegner ha criticato l'università cittadina per aver scelto di ospitare Francesca Albanese al panel sul "genocidio" di Gaza durante la conferenza annuale "ESIL 2025". Ha condannato la decisione affermando che la città non dovrebbe tollerare «odio o retorica incendiaria nella sua città. Le università di Berlino sono luoghi di insegnamento e ricerca, ma trasmettono anche valori. Non tolleriamo l'antisemitismo nei nostri campus universitari. Per questo motivo, la presenza del relatore speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi, che ha ripetutamente manifestato odio verso Israele e minimizzato il ruolo di Hamas come organizzazione terroristica, è fuori questione. Mi aspetto che la Freie Universität invii un messaggio chiaro contro l'antisemitismo». Insomma, sembra che non siano solo gli Usa a non volere la Albanese, che si è immolata per una causa come quella della Flotilla che continua a far discutere. La relatrice Onu sa che Mohammad Hannoun, sanzionato dal dipartimento del Tesoro Usa con cui lei ha condiviso il palco il 5 luglio a Lenno, sostiene la Flotilla e che nel 2010 ha lanciato la raccolta fondi con l'associazione sanzionata, la ABSPP, in cui invitava a sostenere la missione effettuando donazioni? Ma tra i nomi sospetti non c'è solo lui: prima la foto spuntata sul Daily Mail di Wael Nawar, membro del Comitato della Flotilla, in posa con Youssef Hamdan, che dirige Hamas in Nord Africa, poi Zaher Birawi, uno dei volti chiave della missione, fotografato con Ismail Haniyeh. E ancora il sostegno di Mustafa Barghouti, Segretario Generale dell'Iniziativa Nazionale Palestinese e cugino di Marwan Barghouti, detenuto nelle carceri israeliane in quanto considerato uno dei capi della seconda intifada. Mustafa è colui che il 7 ottobre del 2023 ha postato sul proprio profilo Facebook la foto di un uomo in piedi su un carro armato con in mano la bandiera palestinese, oltre ad altri messaggi che rimandano chiaramente ad Hamas. Infine, Jaldia Abubakra, presente sulla nave, coordinatore della sezione di Madrid della Samidoun Prisoner Solidarity Network. Samidoun il 15 ottobre 2024, in un'azione congiunta con il Canada, è stata sanzionata dal Dipartimento del Tesoro «come un ente di beneficenza fittizio che funge da raccolta fondi internazionale per l'organizzazione terroristica del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (PFLP)». In un grande silenzio generale, continuiamo a ritenere umanitaria un'iniziativa le cui propaggini e i cui volti sono molto vicini ai terroristi.
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