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Albanese regina delle toghe rosse premiata dal Festival ProPal. Il sindaco umiliato è un caso
02-10-2025, 08:02
Clamoroso dietrofront: il Festival della Letteratura di Viaggio, in programma dal 26 settembre al 5 ottobre a Roma, ha deciso di sostenere la Manifestazione Nazionale «a favore di una Palestina libera e per lo stop del genocidio a Gaza, in programma a Roma il 4 ottobre, e di conseguenza annulla gli eventi della giornata di sabato nei giardini di Villa Celimontana e all'interno di Palazzetto Mattei, sede della Società Geografica Italiana», come scrivono nel loro comunicato. Peccato, però, che la Società geografica italiana, l'ente che promuove il Festival, riceva soldi pubblici e in particolare dal Ministero della Cultura, da quello degli Esteri e dal centro per la libera lettura (CEPEL). Nel 2024 hanno percepito dal CEPEL una cifra che si aggira attorno ai 45 mila euro, dal Mic oltre 335 mila euro e dagli Esteri 12 mila. Ma nel medesimo anno anche il Ministero della Difesa ha erogato un contributo pari a 30 mila euro e quello dell'Università si aggira oltre i 53 mila. «Quando ci sono eventi sostenuti da istituzioni pubbliche, però, bisogna essere cauti ferma la libertà di espressione del pensiero che a volte si traduce anche in libertà di silenzio per ragioni di opportunità e per non mettere in imbarazzo nessuno», spiega il noto avvocato torinese Mauro Anetrini. Ma non solo, perché tra i prestigiosi premi che verranno assegnati, compare il nome di Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite, a cui verrà conferito il Navicella d'Oro Società Geografica Italiana. La stessa Albanese che durante un evento organizzato da Magistratura Democratica e Area nell'aula magna del Palazzo di Giustizia di Milano ha detto che «non è solo il ritorno delle destre, è il ritorno di atteggiamenti fascisti nel nostro Paese e lo vedo da come si comportano le forze dell'ordine con la popolazione, con chi protesta nel nostro Paese e questo mi fa molta paura». Ma lei è stata il volto anche di un episodio che ha fatto scalpore per le sue frasi su Hamas dette a Reggio Emilia durante la premiazione da parte del sindaco di centrosinistra Marco Massari, fischiato dal pubblico solo per aver parlato del massacro del 7 ottobre. È a quel punto che Albanese ha detto che «ci sono stati crimini efferati, massacri, chiamateli come volete, terroristi. Ma Tiziano Terzani ci diceva non bisogna giustificarli i terroristi, però capirli, chiedersi che cosa chiedono che cosa vogliono». Insomma, secondo lei dovremmo immedesimarci nella mente dei criminali di Hamas per cercare di interpretare come mai il 7 ottobre abbiano deciso di fare irruzione nei kibbutz. E poi rivolgendosi al primo cittadino: «Io il sindaco non lo giudico, lo perdono però, sindaco... mi deve promettere che questa cosa non la dice più». Dal Pd e dall'opposizione? Nessuna solidarietà verso il loro uomo che è stato trattato in quel modo. Solo Andrea Rossi e Ilenia Malavasi, deputati PD eletti a Reggio Emilia, si sono espressi: «Chi durante la consegna del Primo Tricolore a Francesca Albanese ha contestato il Sindaco non ha colto che l'essenza del suo messaggio introduttivo era la condanna di tutte le violenze e degli estremismi, senza eccezioni. Sappiamo bene che di fronte a scelte simboliche, così cariche di significato, le opinioni possono dividersi. È legittimo ed è parte della vita democratica di una città viva come Reggio Emilia. Quello che invece indebolisce il dibattito pubblico è l'atteggiamento di chi coglie ogni pretesto per trasformare un gesto di pace in una polemica». Un discorso, quello della relatrice, apostrofato dal deputato di Fratelli d'Italia Mauro Malaguti «una delle sue tante farneticazioni certamente più consone al ruolo di portavoce di un centro sociale che non a quello di relatrice speciale delle Nazioni Unite. Sarà casuale che in una fase in cui anche in Europa la sinistra perde terreno rispetto alla destra, si idealizza la rivoluzione globale?».
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