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Altavilla (Byd): "Per svecchiare il parco dei veicoli circolanti serve un programma dell'Ue"
Oggi 09-09-25, 15:42
“Sul discorso degli incentivi io ho detto in maniera molto chiara da anni che non interessano, noi non li vogliamo, quindi non partecipo al dibattito su come devono essere fatti. Ho sempre detto che se davvero vogliamo svecchiare un parco auto pre-Euro6 di 24,5 milioni di automobili in Italia dobbiamo avere un programma fatto dall'Europa pluriennale. Le misure short term per poche migliaia di macchine mi sembrano destinate a svuotare l'oceano con un cucchiaino”. Così Alfredo Altavilla– Special Advisor European Market BYD, parlando a margine della IAA Mobility 2025 di Monaco di Baviera. “Per quanto ci riguarda abbiamo lanciato una campagna commerciale di incentivazione con criteri molto semplici, ci porti una macchina fino a euro 5 da rottamare e hai accesso a degli incentivi indipendentemente dalla tua fascia di reddito, dalla città di residenza, e lo facciamo con i nostri soldi”, spiega. “Io credo che a livello europeo manchi una strategia effettiva di come implementare questa transizione ecologica. La commissione Ue è stata molto veloce a mettere la tagliola del 2035 sui motori termici, molto meno chiara e trasparente su come ci si arriva. Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti ed è la perdita di migliaia di posti di lavoro, l'estrema incertezza da parte del consumatore su cosa deve comprare. Oggettivamente credo non sia un problema del singolo stato, è un problema europeo al quale al momento non mi pare ci sia soluzione. Di fiducia su questi social gathering a Bruxelles ne ho molto poca – continua Alfredo Altavilla – se si tratta di fare un altro giro di caffè e fotografie per non portare a casa nessun risultato tangibile” l'incontro del 12 settembre presso la Commissione Europea “sarà l'ennesima occasione persa. Noi quello che vogliamo l'abbiamo detto molto chiaramente: per rendere effettiva la transizione è necessario aprire al 2035 la strada almeno ai plug in hybrid e ai range extender. Questo consentirebbe un processo di educazione del cliente alla mobilità elettrica, consentirebbe all'infrastruttura di ricarica di diffondersi capillarmente e consentirebbe soprattutto il mantenimento di posti di lavoro”. “Questa ci sembra la condizione minima di modifica del green deal, certamente aperture successive ai cosiddetti e-fuel potrebbero essere solo migliorativi ma in mancanza di questa chiarezza il mercato continuerà a deprimersi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Stiamo proiettando al 2035 un mercato del 40% inferiore a quello che era nel 2017”. A Byd – prosegue Alfredo Altavilla – “siamo assolutamente convinti che la nostra tecnologia vada nella giusta direzione di contribuire allo svecchiamento del parco e a una mobilità sostenibile, crediamo di poter essere attore protagonista di questo cambiamento. Siamo intenzionati a presidiare tutti i segmenti che possano essere di interesse per il consumatore europeo con una gamma prodotto che avete visto crescere negli ultimi 15 mesi e da qui alla fine dell'anno vedrete ulteriori lanci, gli investimenti ce li stiamo mettendo tutti”, conclude lo Special Advisor European Market BYD.
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