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Anche se tutti..., lui noi. Carlo Amedeo Pasotto, una vita per la verità
Oggi 03-12-25, 17:16
“Confesso che mi sarebbe piaciuto che Dante avesse profetizzato di me: Verità va cercando, ch'è sì cara, come sa chi per lei oro rifiuta”. Così ha parafrasato il Divin Poeta Carlo Amedeo Pasotto. “Chi rifiuta il compromesso, le mezze verità o, peggio, le falsità travestite, rifiuta il facile successo; quindi anche l'oro, e non solo. Per questo Cristo mette tutti in guardia, nel Vangelo secondo Luca (6,26):“Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti”. Aveva colto nel segno il filosofo Diego Fusaro quando titolò la prefazione a uno dei libri di Carlo Amedeo Pasotto: “La grande Rigenerazione”: “Il coraggio della verità. Questo è ciò che voglio avere sempre, l'amore per la verità”. Quali sono le ragioni più profonde di questa sua scelta? «Sono nato a Verona il 13 maggio 1943, in piena seconda guerra mondiale. Proprio a Verona, la città d'Italia che, in proporzione, ha subìto più bombardamenti! Quel giorno il generale Giovanni Messe firmò a Tunisi la resa dell'armata italo-tedesca (circa 250 mila uomini), ma il peggio per il nostro Paese doveva ancora arrivare... eppure il 13 maggio è il giorno di Fatima: giorno di oscure profezie, ma anche di radiosa speranza. Questa duplice e divergente realtà ha segnato da sempre il mio animo, i miei sentimenti e la missione che sento mia. Io voglio evitare a tutti i costi che l'umanità ricada negli errori ed orrori del passato, ma constato purtroppo che è avviata ineluttabilmente al peggio. Da qui nasce la mia determinazione di fare tutto il possibile per scongiurare la catastrofe incombente. Per questo mi sono fatto apostolo della verità, a mio rischio e pericolo. La verità deve essere cercata come il bene più prezioso per l'anima (e questo dipende totalmente da noi) e per la società (e questo dipende anche da noi); in ogni caso la verità non ci viene regalata: va conquistata con fatica eroica e instancabile. Quando, nel cammino della nostra ricerca, scopriamo una verità più grande e più vera, dobbiamo lasciare, senza indugi e rimpianti, quella che ormai ci appare come una pseudo verità, e abbracciare con ardore la verità vera, la Verità». Questo è avvenuto più volte nel suo passato? «Quando scrissi “Cara Italia” (1995-'96) ero convinto di aver fatto un grande servizio alla verità. Eppure, che salto di qualità nei miei lavori più recenti: “La grande Rigenerazione” (2023), “Traditori della Fede e della Patria, da Napoleone a Giorgia Meloni” (20024) e “Sovranità o Democrazia? Le ragioni del buongoverno e del malgoverno” (2025)». I temi politici e filosofico-teologi sono molto ricorrenti nei suoi libri. Ha anche altri interessi? «Oltre ai temi politici e filosofico-teologici, sento come altrettanto importanti quelli antropologici ed etici. Tali temi sono stati trattati, in particolare, in “Perché sia Amore” (1998) e nel recente “Amore. Solo per Amore. Amen” (2025), ma anche in “Buoni e cattivi maestri. Don Bosco o don Milani: quale modello educativo?” (2024). Questo titolo introduce un altro tema che mi sta particolarmente a cuore: l'educazione e la formazione dei giovani, insieme con il riconoscimento del ruolo unico e insostituibile della famiglia tradizionale”. A questo proposito, per festeggiare i primi 40 anni del Centro Studi Italiani (2025), ho scritto “Una famiglia internazionale. Una Scuola”. Non si tratta solo di 40 anni di Storia e di storie, ma di un vero e proprio “manuale” illustrato su come realizzare un grande sogno, senza mezzi, e prosperare felici (Amazon libri, € 10)». In che modo si può accedere ad un elenco completo delle sue opere? «La rassegna completa di tutte le mie opere si trova nel sito www.pasottolibri.it, creato apposta per contenere la raccolta di tutti i miei scritti e l'approfondimento dei loro contenuti. Ho scelto come foto di apertura del sito uno scenario grandioso e solenne, eppure sereno e rilassante, lontano dalle dispute e dai clamori del mondo; un'atmosfera giusta per la lettura, specialmente quando affronta argomenti che arricchiscono la mente e il cuore. Il cielo è senza nuvole e l'aria che si può respirare in quel luogo è certamente pura e salubre; la luce del sole rappresenta la verità, tanto agognata; la stagione primaverile e le alte vette incoraggiano l'ascesi. Davanti a questa visione, quante sensazioni e indimenticabili ricordi di fanciullo si affollano nella mia mente, per avere trascorso due anni della mia vita (fra i 6 e gli 8 anni) nei pressi di Feltre, nelle Prealpi venete. Se il Manzoni ha potuto scrivere: ‘Quel cielo di Lombardia, così bello quand'è bello, così splendido, così in pace', troverebbe un'analoga bellissima espressione per descrivere la visione che io propongo al mio lettore. Bene. Questo scenario incantato sia l'atmosfera propizia per la crescita culturale e spirituale di coloro che, con me, cercano la verità. Buona lettura!».
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