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Andrea De Adamich dalla pista alle telecronache: addio all'ex pilota e volto Mediaset
Oggi 05-11-25, 14:41
È morto a 84 anni Andrea De Adamich, figura simbolo del motorismo italiano: pilota, commentatore e appassionato collezionista. Nato a Trieste nel 1941, aveva iniziato a correre nel 1962 e tre anni dopo conquistava già il titolo italiano di Formula 3. Da lì l'ingaggio con l'Alfa Romeo, con cui vinse due Campionati Europei Turismo consecutivi (1966 e 1967) a bordo della Giulia GTA. Un legame, quello con il Biscione, che avrebbe attraversato tutta la sua vita. In Formula 1 corse dal 1968 al 1973 con Ferrari, McLaren, March, Surtees e Brabham, dividendo il box con fuoriclasse come Jackie Ickx e Chris Amon. Ma la sua carriera non si limitò ai Gran Premi: con l'Alfa Romeo fu protagonista anche nel Mondiale Prototipi, trionfando a Brands Hatch e Watkins Glen, e in Formula 2, dove vinse la Temporada Argentina al volante della Ferrari Dino F2. Appesa tuta e casco nel 1974, De Adamich divenne il volto televisivo più riconoscibile dell'automobilismo italiano. Dal 1978 al 2009 raccontò la Formula 1 per Mediaset, in coppia con Guido Schittone, unendo competenza e passione. Nel 1991 fondò a Varano il Centro Internazionale Guida Sicura, punto di riferimento per la formazione su strada e proseguimento naturale della sua collaborazione con Alfa Romeo. Per il suo contributo al mondo dei motori, nel 2022 fu insignito del titolo di Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Accanto all'attività professionale, De Adamich coltivò una collezione d'auto unica nel suo genere. Nei capannoni di Varano, affacciati sull'autodromo, custodiva centinaia di modelli, "60 Ferrari, 70 Maserati e 150 Alfa Romeo", raccontava con orgoglio, insieme a moto e rarità d'epoca. Tra i suoi gioielli, la Triumph TR3 con cui iniziò a correre, la Maserati Sebring appartenuta a Luciano Pavarotti e la Ventorosso, una cabriolet costruita da Pavesi su base Ferrari 412. C'erano anche le sue amate Moto Guzzi, tra cui la V7 Special acquistata negli anni '70, e perfino qualche curiosità come la dune buggy Autozodiaco Squalo o una serie di minicar Grecav "per far divertire mia figlia Anna coi suoi amici", diceva sorridendo.
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