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Andrea Sempio aveva un movente per uccidere Chiara Poggi: clamorosa indiscrezione dalla Procura
29-11-2025, 13:05
Andrea Sempio aveva un movente per uccidere Chiara Poggi: è questa la clamorosa indiscrezione raccolta da Il Corriere della Sera e trapelata in queste ore alla stampa che aggraverebbe la posizione dell'amico di Marco Poggi, fratello della vittima, e indagato a più riprese in questi oltre 18 anni dal delitto di Garlasco. I magistrati che indagano infatti su Sempio sarebbero sempre più convinti che l'uomo avesse un motivo per uccidere e, secondo quanto riportato dal quotidiano milanese, ci sarebbero “plurimi indizi contro Sempio”. Il movente sarebbe l'ennesimo colpo alla difesa dell'uomo, dopo gli recenti sviluppi investigativi. E adesso le prove a carico di Sempio si farebbero sempre più pesanti: l'ultima in ordine di tempo è stata la perizia disposta dalla Procura sulle unghie di Chiara Poggi che ha confermato che il DNA ritrovato sarebbe proprio quello del ragazzo. Ci sarebbe poi l'impronta 33 sul muro delle scale della villetta di Garlasco: per il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, sarebbe stata lasciata dal palmo destro dell'indagato “per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche”. Poi le telefonate anomale fatte da Sempio a casa Poggi, nonostante sapesse che l'amico fosse in vacanza con i genitori in Trentino. Nelle precedenti indagini, Sempio ha sempre ribadito di essere “sicuro” che Marco, il fratello della vittima, non gli avesse mai indicato la data precisa della partenza. E aveva sempre ribadito agli inquirenti che aveva chiamato casa Poggi, per tre volte tra il 7 e l'8 agosto, proprio per chiedere se fosse in casa. Nonostante questo, però, le chiamate appaiono sospette. A complicare poi la sua posizione, le presunte incongruenze sullo scontro del parcheggio a Vigevano del 13 agosto 2007, che darebbero all'indagato un alibi. Ci sarebbe un testimone che avrebbe smentito Sempio sulla paternità dello scontrino. E poi infine l'inchiesta di Brescia per corruzione in atti giudiziari e che vede indagato il magistrato in pensione Mario Venditti. Gli investigatori ipotizzano che avrebbe preso dei soldi per scagionare il ragazzo nel corso dell'indagine a suo carico nel 2017. Una situazione, quella di Sempio, che si fa giorno dopo giorno sempre più complicata e su cui l'uomo è intervenuto pubblicamente. “C'è un certo accanimento, spero in buona fede – ha commentato – Al momento non ho una vita. Sono tornato nella cameretta in cui stavo una volta, chiuso lì, non posso fare niente. È come essere ai domiciliari”.
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