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Arrivi via mare in forte calo, ma il governo rafforza la cooperazione internazionale
Oggi 15-12-25, 15:51
Il contrasto all'immigrazione irregolare è una delle priorità del Governo italiano, che ha adottato una strategia focalizzata sia sulle cause profonde delle migrazioni sia sulla lotta al traffico di esseri umani. È quanto emerge, in estrema sintesi, dagli interventi del ministro degli Esteri Antonio Tajani e dell'Interno Matteo Piantedosi alla XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori in corso a Roma. Secondo i dati resi noti dalla Farnesina in occasione della conferenza, nel 2024 gli arrivi via mare sono diminuiti del 58% rispetto al 2023, ma l'Italia continua a essere il principale punto di ingresso nell'UE dal Mediterraneo centrale, con oltre 63 mila arrivi. “Il governo italiano mantiene alta l'attenzione sul fenomeno, affrontandolo tramite una crescente cooperazione con i Paesi di origine, transito e destinazione, come Tunisia, Bangladesh e i Paesi del Sahel, nell'ambito di iniziative come il Piano Mattei e il Processo di Roma”, si legge nella nota diffusa dal Maeci. La stessa fonte sottolinea che la cooperazione migratoria si concretizza anche grazie a strumenti come il Fondo per le migrazioni e il Fondo di premialità per le politiche di rimpatrio, che finanziano progetti per circa 38 milioni di euro annui. Le attività previste includono rimpatri volontari assistiti, sostegno alla reintegrazione dei rimpatriati, rafforzamento delle capacità locali nella gestione delle frontiere e campagne informative sui rischi legati alle migrazioni irregolari. Oltre al contrasto ai flussi irregolari, il governo italiano promuove anche lo sviluppo di canali di migrazione legale per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, con un aumento delle quote di ingresso nel Decreto Flussi, che per il triennio 2026-2028 superano le 497 mila unità. La Farnesina sta negoziando accordi bilaterali con Paesi come India, Tunisia e Bangladesh per rafforzare la cooperazione su rimpatri e immigrazione legale.
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