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Askatasuna, 9 poliziotti feriti. Gli Antifa non demordono: marcia a Capodanno
Oggi 20-12-25, 19:50
È finito in guerriglia urbana il corteo che oggi a Torino è partito davanti alla sede universitaria di Palazzo Nuovo per protestare contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna, avvenuto l'altro giorno. Un primo bilancio parla di nove agenti di polizia rimasti feriti per il lancio di oggetti contundenti, fra cui grosse pietre e petardi: le loro condizioni non sono gravi e al momento sono in ospedale per ricevere le cure dei sanitari. Poco fa è arrivata la reazione del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo: "Desideriamo condannare con fermezza gli episodi di violenza che si sono verificati durante il corteo, esprimendo solidarietà e vicinanza alle forze dell'ordine coinvolte nei disordini, chiamate a operare in un contesto molto complesso e delicato, ai commercianti e a tutte le cittadine e i cittadini che hanno vissuto disagi, peraltro a pochi giorni dal Natale". "Nulla può giustificare la violenza e i danneggiamenti, mai: si tratta di comportamenti inaccettabili che non solo violano la legalità, ma compromettono gravemente la credibilità, la forza e il senso stesso delle rivendicazioni, danneggiando profondamente la causa di chi è sceso in piazza per manifestare pacificamente le proprie idee, in modo legittimo democratico". Le "rivendicazioni", su cui il sindaco sorvola, erano quelle degli antagonisti che volevano continuare ad occupare abusivamente i locali in corso Regina Margherita 47 dove avevano installato il centro sociale. Alla manifestazione, nella parte iniziale del corteo, hanno preso parte circa duemila persone fra cui militanti storici di Askatasuna insieme a studenti, semplici cittadini e diverse famiglie con bambini. In testa al corteo c'era un grosso striscione che recitava "Torino Partigiana, Que Viva Askatasuna" e poi ancora "Askatasuna vuol dire libertà" e "Il futuro comincia adesso". Nessun segno di pentimento per aver sottratto per 29 anni un bene pubblico ai torinesi senza neppure pare l'affitto. A metà pomeriggio sono iniziati gli scontri di una parte dei manifestanti, molti a volto coperto, con le forze dell'ordine. Con tutto il centro bloccato e presidiato dalla polizia, gli antagonisti hanno provato ad avvicinarsi al complesso sgomberato. Gli scontri sono partiti nell'area fra corso Regina Margherita e via Vanchiglia: qui la polizia ha respinto con gli idranti i manifestanti, che hanno risposto con lanci di petardi e grosse pietre. Gruppi di persone incappucciate hanno quindi rovesciato e incendiato cassonetti dell'immondizia, trascinandoli in mezzo alla strada. Un'intera parte della città, fra l'ateneo di Palazzo Nuovo e la sede del centro sociale, è rimasta completamente paralizzata. La manifestazione si è poi conclusa all'altezza del ponte Vittorio Emanuele I, ma sono stati già annunciati due nuovi appuntamenti di protesta: il 17 gennaio con un'assemblea cittadina, mentre il 31 gennaio sarà organizzato un grosso corteo nazionale. Prevista una marcia anche nella serata di Capodanno. "Le violenze andate in scena a Torino, con veri e propri attacchi contro le forze l dell'ordine, non hanno nulla a che fare con il diritto di manifestare. Siamo di fronte all'ennesima, grave dimostrazione di estremismo che va condannata senza esitazioni. Il Pd, Avs e tutta la sinistra escano dal silenzio e prendano subito le distanze", ha affermato il deputato di Fratelli Imma Vietri. "Lo sgombero di Askatasuna si conferma una scelta necessaria e responsabile dello Stato, che non può' e non deve arretrare di fronte a chi usa la violenza come strumento politico. Serve una condanna ferma, chiara e condivisa: non c'e' spazio perbambiguità o giustificazioni verso chi tenta di riportare l'Italia a stagioni che pensavamo definitivamente superate. Esprimo la mia totale solidarietà' agli agenti rimasti feriti e a tutti coloro che ogni giorno garantiscono sicurezza e legalità".
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