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Atreju, scintille con Parodi sul caso Palamara
Oggi 12-12-25, 20:59
Dibattito acceso ad 'Atreju' durante la tavola rotonda sulla giustizia dal titolo 'Una riforma a lungo attesa: i nuovi Csm e l'Alta Corte disciplinare', moderata dal direttore di Adnkronos Davide Desario. Qualche fischio e brusii dalla platea alle parole del presidente dell'Anm Cesare Parodi e di Alfonso Colucci, deputato M5S, applausi per gli esponenti della maggioranza soprattutto sul caso Palamara. "Noi non siamo favorevoli alla riforma, crediamo di dover difendere l'indipendenza della magistratura che non è un principio né di sinistra né di destra. L'Anm non vuole fare politica, vuole partecipare a un dibattito democratico", ha detto il presidente di Anm Cesare Parodi. "Noi crediamo che la giustizia abbia problemi molto seri - ha continuato - è lenta, non è adeguata alle esigenze del Paese, molto ci sarebbe da fare e purtroppo questa riforma non risolve il problema della velocità e dell'efficienza". Per Parodi il rischio è piuttosto "svuotare il principio di indipendenza della magistratura. La separazione delle carriere non è il tema centrale che questa riforma vuole affrontare". Nel mirino il meccanismo del sorteggio per Csm e Alta Corte previsto dalla riforma costituzionale che sarà sottoposta al referendum. "La magistratura sarà indebolita da questa riforma", ha osservato il deputato M5s Alfonso Colucci convinto che non si risolve così il problema delle "correnti nella magistratura". "Questo non è un criterio per premiare i più meritevoli", puntualizza Colucci. "Dovete dirmi perché il sorteggio va bene per la Corte di Assise e non per l'Alta Corte: possiamo affinarlo ma non c'è nulla di antidemocratico nel criterio del sorteggio. Ritenere il sorteggio antidemocratico secondo me è una balla", ha sottolineato la deputata della Lega Simonetta Matone in un botta e risposta con il numero uno dell'associazione delle toghe: "Il Csm, come i consigli di classe, sono organi di amministrazione - ha ribattuto Parodi - Amministrazione e giudizio sono due cose completamente diverse". Ad infiammare la platea è stato poi il caso Palamara. Per Galeazzo Bignami, capogruppo FdI Camera dei deputati, dopo lo scandalo "non è stato cacciato via nessuno: uno solo, Palamara. Cinque sospensioni, nessuna espulsione. Invece nella destra il principio è che chi sbaglia paga". Duro anche il giornalista Alessandro Sallusti: "Dal 2018 al 2024 sono finite in carcere per errori giudiziari 4.920 persone. Il Csm ha aperto provvedimenti magistrati per 89 magistrati, 44 non doversi procedere, 28 assolti e 8 censure. Vi sembra normale?", ha sottolineato. Di avviso opposto Parodi che, rispondendo ai giornalisti a margine dell'evento, ha sottolineato: "La magistratura è riuscita a fare pulizia nel senso che questi fatti sono stati accertati dalla magistratura immediatamente. Mi domando se le altre categorie possono portare un'operazione di pulizia come quella che la magistratura doverosamente ha fatto: io non penso". "Continuano a dirci che non è cambiato nulla: se avete queste prove fatemi presente dove è accaduto - ha continuato - perché - siccome ogni volta che un magistrato viene sorpreso a sbagliare, è un indebolimento per la magistratura - l'Anm per prima deve saperlo per poter fare chiarezza e, se necessario, pulizia. Ma mai nessuno mi ha fatto un nome". Nessuno stupore infine per i toni effervescenti della tavola rotonda: "Vedono nella magistratura un ostacolo alla politica del governo, in realtà noi facciamo una difesa di valori costituzionali che è una cosa molto diversa", ha concluso il leader dell'Anm.
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