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Attentato in una chiesa a Komanda: è una carneficina con oltre 40 morti
Oggi 28-07-25, 09:07
“Oltre 21 persone sono state uccise a colpi d'arma da fuoco all'interno e all'esterno di una chiesa a Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo. Sono stati inoltre registrati almeno tre corpi carbonizzati e diverse case bruciate. Le ricerche sono ancora in corso”. Lo ha dichiarato all'Associated Press, nella tarda serata di ieri, domenica 27 luglio, Dieudonne Duranthabo, coordinatrice della società civile a Komanda. Il tenente Jules Ngongo, portavoce dell'esercito congolese nella provincia dell'Ituri, ha confermato 10 morti nell'attacco. Tuttavia, una stazione radio sostenuta dalle Nazioni Unite ha riferito, citando fonti di sicurezza locale, che le persone uccise sarebbero molte di più, fornendo il dato aggiornato agghiacciante di 43 morti. Filmati condivisi online sembrano mostrare strutture in fiamme e corpi sul pavimento della chiesa, a testimonianza della violenza dell'assalto. Tra le vittime ci sarebbero anche civili carbonizzati e numerose abitazioni ridotte in cenere. Secondo la stessa radio sostenuta dall'ONU, gli aggressori sarebbero partiti da una roccaforte situata a circa 12 chilometri da Komanda, riuscendo a fuggire prima dell'arrivo delle forze di sicurezza. L'est della Repubblica Democratica del Congo è teatro da anni di attacchi mortali da parte di gruppi armati. Tra questi figurano le ADF (Allied Democratic Forces), attive al confine tra Uganda e Congo, che hanno legami con lo Stato Islamico e prendono frequentemente di mira civili. Le ADF hanno già ucciso decine di persone all'inizio del mese nella stessa provincia, in quello che un portavoce delle Nazioni Unite ha descritto come un bagno di sangue. Anche gruppi ribelli sostenuti dal Ruanda sono tra i responsabili delle violenze che colpiscono da anni la regione dell'Ituri. “Esprimo la più ferma condanna per l'attentato a una chiesa a Komanda, nella Repubblica Democratica del Congo, dove un gruppo terrorista legato all'Isis ha ucciso oltre 40 civili. I luoghi di culto vanno sempre preservati e la libertà religiosa tutelata. L'Italia è vicina alle famiglie delle vittime e al popolo congolese”, ha commentato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. È attesa per le prossime ore una dichiarazione ufficiale del Vaticano e le probabili parole di condanna di Papa Leone XIV.
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