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Avanti tutta contro l'islamismo radicale, fra i cheerleader della libertà di stampa
Oggi 23-10-25, 07:48
Dopo tre mesi di lavoro di inchiesta sui legami fra Hamas e la politica in Italia, nel silenzio dei leader della sinistra e coperti dalla guerriglia di piazza che confondeva il regime terroristico che ha annichilito Gaza con la sacra aspirazione della Palestina a vedere riconosciuto il proprio Stato, adesso che il mondo vede in faccia quell'orrore anche in Italia lentamente si scioglie il ghiaccio che congelava la connivenza fra islamismo radicale e propaganda antisemita. Ieri il vicepremier Matteo Salvini insieme ad altri esponenti della maggioranza ha chiesto l'espulsione di Mohammad Hannoun dall'Italia. E mentre questo succedeva, nel sempiterno silenzio della sinistra, la premier Giorgia Meloni ha spiegato in Parlamento che il giornalismo può avere un pensiero politico ma non può avere un colore di fronte a minacce e intimidazioni, proprio all'indomani dell'attentato contro Sigfrido Ranucci. Noi, che ringraziamo Salvini e Meloni per quello che hanno detto, conosciamo bene la partigianeria dei cheerleader, quelli sì, della libertà di stampa che c'è in Italia anche di fronte all'odio verso i giornalisti. Non frigniamo, anzi continuiamo la nostra inchiesta. Convinti che la libertà di stampa non sia mai sinonimo di retorica o di silenzi per interesse di parte.
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