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Bongiorno difenderà i ministri. E ora scoppia il caso voli di Stato
30-01-2025, 07:49
Sarà Giulia Bongiorno a difendere Giorgia Meloni e gli altri ministri nel procedimento legato al caso Almasri. Una nomina «politica» perché politico è stato considerato l'attacco da parte della magistratura. A difesa della premier è intervenuta anche la sorella Arianna che sui social ha scritto: «Anni di vergogna, derisione e rassegnazione. Poi l'Italia rialza improvvisamente la testa. Fiera, rispettata, ascoltata, guardata come un modello. Tante cose ancora da risolvere, certo, ma una speranza che improvvisamente divampa. Un orgoglio che torna, impetuoso, e tante, tante persone che si rimettono a remare, tutte nella stessa direzione. Si può fare! Si può ancora stupire e crescere! Si può tornare grandi! Solo che alcuni non lo possono accettare. Perché in un'Italia così non c'è più spazio per la meschinità. E perché, per alcuni, dovessero anche rimanere solo macerie, l'importante è continuare a perpetuare la loro fetta di potere». E ancora. «Ma la storia è fatta di uomini e donne, di piccoli passi e scelte quotidiane. È tempo che le persone perbene di questa martoriata Nazione scelgano da che parte stare. Avanti sorella mia, sei il nostro orgoglio!», ha concluso la responsabile della segreteria politica di FdI. Nel frattempo ieri mattina a Palazzo Chigi si è tenuto un vertice per discutere di immigrazione, oltre la premier presenti il sottosegretario Mantovano, i ministri Nordio e Piantedosi. Nell'occasione si è parlato, ovviamente, anche del caso Almasri. «Un gabinetto di guerra», come è stato definito da alcuni esponenti di maggioranza. L'esecutivo si è detto compatto sulla scelta di rimpatriare il generale libico, una decisione legittima che non può essere sindacabile. «Quando sono in gioco la sicurezza della Nazione e l'interesse degli italiani, non esiste spazio per passi indietro» ha dichiarato la premier. Nella coalizione c'è la convinzione che difficilmente il caso si risolverà in tempi brevi, in questo momento è tutto in mano al Tribunale dei ministri. La speranza però è che carte alla mano tutto si sgonfierà. Durante il vertice si è discusso anche dell'instabilità in atto che sta riguardando determinate aree della Tripolitania che potrebbe aver avuto ripercussioni sul flusso migratorio, in particolare sulla rotta del Mediterraneo. Sempre ieri il ministro della Giustizia Carlo Nordio è stato ascoltato al Copasir. Un'audizione già programmata nell'ambito dei lavori del Comitato e che si svolge all'indomani della notizia, resa nota dalla premier Giorgia Meloni, degli avvisi di garanzia sul caso Almasri. Il Guardasigilli, secondo quanto si apprende, nell'audizione di ieri non ha affrontato la vicenda del generale libico rimpatriato con un volo di Stato. E, a proposito di voli, ieri in un servizio del Tg1 è emerso come da gennaio 2023 ci fosse una corrispondenza fra la Procura di Roma e Mantovano proprio sui voli di Stato. La Procura avrebbe chiesto a Chigi l'autorizzazione per utilizzarli. Autorizzazione sempre negata dal sottosegretario Mantovano per una questione di costi (circa 13mila euro contro i 400 di un volo di linea). E così la Procura ha fatto ricorso al Presidente della Repubblica, ricorso tuttora pendente al Consiglio di Stato.
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